Si avvicina la data di scadenza per il pagamento del saldo IMU 2023 ma non tutti saranno obbligati ad adempiere. Quando spetta l’esonero?
Entro il giorno 18 dicembre 2023 dovrà essere versato il saldo IMU per l’anno 2023. Di recente, però, l’Imposta Municipale Unica è stata oggetto di riforme legislative.
Sono stati, infatti, inseriti nuovi casi di esonero dal pagamento della tassa, grazie ai quali molti contribuenti potranno tirare un sospiro di sollievo.
Rimane invariata l’esenzione principale, quella relativa alla prima casa di abitazione. Per abitazione principale deve intendersi l’unità immobiliare, iscritta o iscrivibile al catasto, presso la quale il contribuente possiede la sua dimora abituale e la residenza anagrafica. Solo in presenza di queste due condizioni (come ha specificato anche la Corte di Cassazione), è possibile usufruire dell’agevolazione.
L’esenzione, inoltre, si applica solo nel momento in cui viene sottoscritto l’atto notarile di compravendita e, dunque, non è valido, a tal fine, il contratto preliminare di vendita, perché non attribuisce un diritto di proprietà all’acquirente ma soltanto un diritto personale di godimento.
Per l’anno di imposta 2023, sono, inoltre, esonerati dal pagamento dell’IMU gli immobili situati nei Comuni colpiti dal terremoto del 21 agosto 2017 ad Ischia, quelli ubicati nei territori dei Comuni dell’Emilia Romagna, della Lombardia e del Veneto, interessati dal sisma del 2012 e quelli delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria colpiti dai terremoti verificatisi dal 24 agosto 2016.
L’esenzione, poi, è stata estesa per gli abitanti dei Comuni delle Province di Ferrara, Bologna, Forlì-Cesena, Ravenna, Rimini, Pesaro-Urbino, Firenze, colpiti dalle ultime inondazioni.
È stata introdotta lo scorso anno, con la Legge di Bilancio 2023, l’esenzione IMU per gli immobili occupati abusivamente, nel caso in cui sia stata presentata denuncia all’autorità giudiziaria.
L’imposta, invece, è ridotta del 50% per i fabbricati di interesse storico o artistico e per i fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili.
È stata confermata la riduzione del 50% anche relativamente agli immobili concessi in comodato d’uso gratuito ai parenti in linea retta entro il primo grado, che li usano come abitazione principale. In tal caso, però, il contratto deve essere registrato.
La normativa prevede una serie di agevolazioni anche per i terreni e i fabbricati rurali. Nel caso di contratti di compartecipazione agraria e, dunque, di conduzione associata dei terreni agricoli, è prevista inevitabilmente un’amministrazione condivisa di tali aree. Di conseguenza, per tali terreni si usufruirà dell’esenzione IMU.
La giurisprudenza, infine, ha chiarito che i Comuni non possono pretendere la prova dello status di coltivatore diretto oppure di imprenditore agricolo professionale del proprietario o del possessore di un fabbricato rurale per l’applicazione dell’agevolazione.
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