A distanza di poche ore, tra il 22 e il 23 novembre, diverse scosse di terremoto sono state registrate nella zona dell’Aquila e dei Campi Flegrei.
Mercoledì 22 novembre sono state avvertite, a poca distanza l’una dall’altra, due scosse di magnitudo tra 3.6 e 3.7 nei dintorni de L’Aquila.
La prima scossa si è verificata alle ore 17:52 e ha avuto come epicentro la zona di Poggio di Roio, una frazione de L’Aquila. La seconda, invece, dopo circa un minuto dalla prima, ha interessato la zona di Lucoli.
Tanta paura tra gli abitanti del posto, che sono corsi in strada, ma dalle ricognizioni effettuate dai Vigili del Fuoco, non sono stati riscontrati danni a cose o persone. A confermare la situazione di non pericolosità è stato anche il Prefetto de L’Aquila, Giancarlo Di Vincenzo.
In via precauzionale, tuttavia alle ore 19:30 del giorno 22 novembre sono state convocate una conferenza d’urgenza in Prefettura e una conferenza dei dirigenti municipali, alla presenza del Sindaco, Pierluigi Biondi, e dell’assessore alla Protezione civile, Fabrizio Taranta. Per ragioni di sicurezza, nelle giornate del 23 e del 24 novembre sono state sospese le attività didattiche nel Comune de L’Aquila.
Segnaliamo anche 4 scosse a Monte Cavallo, in provincia di Macerata, nelle Marche, tutte con magnitudo intorno a 2.9, nella giornata del 23 novembre e ulteriori 2 scosse, sempre a Monte Cavallo, di magnitudo 2.0, nella mattinata del 24 novembre.
Tremano ancora i Campi Flegrei: nuova scossa di magnitudo 3.1
Torna la paura tra gli abitanti dei Campi Flegrei dove, alle ore 19:41 di giovedì 23 novembre è stata registrata una nuova scossa sismica, con epicentro ad Agnano, nella zona occidentale di Napoli, alla profondità di circa 2.8 Km.
Il terremoto è stato avvertito anche nei quartieri di Fuorigrotta e Bagnoli e, pur non avendo causato danni a persone e cose, ha riacceso la preoccupazione tra gli abitanti del luogo, che temono un risveglio della caldera vulcanica.
Solo poche settimane di quiete, dunque, prima di una nuova ripresa dello sciame sismico, proprio nel giorno in cui ricorre il 43° anniversario del terribile terremoto che nel 1980 colpì l’Irpinia e gran parte della Campania.
Al momento, tuttavia, la situazione sembra essere sotto controllo, come ha dichiarato il Direttore dell’Osservatorio Vesuviano, Mauro Antonio Di Vito. Le possibilità di un’eruzione vulcanica sono scarse perché non sono state evidenziate risalita e stazionamento di magma in superficie, che sono elementi fondamentali per far presagire eventi più pericolosi.
Per tutti gli aggiornamenti, consigliamo di seguire il sito dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV).