Il cittadino invalido disoccupato può continuare a percepire l’indennità di accompagnamento? Facciamo chiarezza sulla cumulabilità delle misure.
Una rata eventualità che deve essere presa in considerazione per capire come muoversi nel campo normativo.
L’indennità di accompagnamento riconosce un assegno mensile in caso di riconoscimento di invalidità totale da parte di una Commissione medico legale incaricata. Per poter presentare domanda di indennità occorre avere la cittadinanza italiana, di uno stato UE o il permesso di soggiorno di almeno un anno e avere la residenza stabile in Italia. Inoltre non bisognerà essere ricoverato presso una struttura a pagamento dello Stato o di enti pubblici. L
La prestazione è erogata a soggetti mutilati o invalidi totali nonché ai soggetti incapaci di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore o di svolgere le comuni attività quotidiane. L’indennità è versata per dodici mensilità dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda. L’importo per l’anno 2023 è di 527,16 euro. Questa misura è compatibile con la NASPI, l’indennità di disoccupazione?
NASPI e indennità di accompagnamento, chiarimenti sulla cumulabilità
Secondo la Legge è possibile percepire insieme NASPI e indennità di accompagnamento nonostante non capiti spesso che una persona invalida non autosufficiente svolga un’attività lavorativa.
La NASPI, indennità di disoccupazione, viene riconosciuta a chi ha l’accompagnamento e non può deambulare in autonomia e compiere azioni di vita quotidiana in autonomia. L’invalidità, infatti, non preclude la possibilità di lavorare. Di conseguenza, in seguito ad un licenziamento involontario o alla scadenza del contratto di lavoro si può fare domanda di NASPI.
Al contrario, l’indennità di disoccupazione non è compatibile con la pensione di vecchiaia o anticipata, con la pensione di inabilità lavorativa e l’Assegno ordinario di invalidità. La non cumulabilità vale anche per le indennità paternità/maternità, la malattia, i trattamenti antitubercolari, l’infortunio, la mobilità, il mancato preavviso, la malattia successiva allo sbarco.
I percettori di indennità di accompagnamento, invece, possono richiedere la NASPI rispettando le condizioni della misura. Non ci sono limiti di reddito, l’unica condizione è che la fine del rapporto di lavoro non dipenda dal lavoratore (in caso di dimissioni volontarie, ad esempio, la NASPI non verrà concessa).
Per quanto riguarda l’importo dell’indennità di disoccupazione corrisponde al 75% della retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni. La somma si percepirà per un massimo di ventiquattro mesi (numero di settimane pari alla metà delle settimane contributive degli ultimi quattro anni di lavoro). La soglia limite nel 2023 corrisponde a 1.470,98 euro.