Le imprese che assumono lavoratori delle categorie protette possono contare su numerosi sgravi fiscali. Vediamo quali.
La Legge 68/1999 tutela i lavoratori appartenenti alle categorie protette e obbliga le imprese alle assunzioni.
Nelle categorie protette vi rientrano i cittadini con disabilità, patologie gravi e altre forme di invalidità psico-fisiche. Secondo la Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, infatti, è vietato discriminare in base al sesso, alla razza, al colore della pelle, all’etnia, alla religione, al patrimonio, alla nascita e anche alla disabilità.
Al fine di tutelare gli individui dalle forme di discriminazione sul lavoro è nata la Legge 68/99 per promuovere l’inserimento lavorativo degli individui con disabilità e patologie gravi tramite il collocamento mirato. In più prevede una serie di incentivi economici per le aziende che assumono lavoratori appartenenti alle cosiddette categorie protette. Significa che le imprese potranno contare su Bonus e sgravi fiscali da richiedere all’INPS.
Gli sgravi fiscali per le aziende, di cosa stiamo parlando
Le agevolazioni vengono concesse alle imprese che assumono lavoratori delle categorie protette previa richiesta all’INPS sulla base dell’imponibile previdenziale.
Questo varia in base al grado di invalidità accertato al richiedente dalla Commissione Medica ASL incaricata e spetta per un numero di anni diverso sempre con riferimento all’invalidità riconosciuta.
Al momento le aziende possono approfittare di uno sgravio di cinque anni pari
- al 70% della retribuzione mensile imponibile per fini previdenziali in caso di ridotta capacità lavorativa superiore al 79%,
- al 35% della retribuzione mensile in caso di ridotta capacità lavorativa tra i 67 e il 79%,
- al 70% della retribuzione per 60 mesi per le assunzioni di minimo un anno a tempo indeterminato o determinato di lavoratori delle categorie protette o con disabilità intellettiva e psichica sopra il 45%.
Rientrano nelle categorie protette, dunque, le persone con invalidità civile sopra al 45%, gli invalidi sul lavoro con invalidità superiore al 33%, gli invalidi di guerra e civili di guerra, le persone non vedenti, sorde e le vedove, orfani, profughi e vittime del terrorismo o della criminalità organizzata.
Le aziende hanno l’obbligo di riservare dei posti alle categorie protette in base al numero di dipendenti. Se si hanno tra i 15 e i 35 dipendenti si è obbligati all’assunzione di una persona delle categorie protette. Se i dipendenti sono tra i 36 e i 50 allora si dovranno assumere due persone delle categorie protette. Si passa al 7% se l’impresa ha più di 50 dipendenti.
Il datore di lavoro che non rispetta l’obbligo di Legge verrà punito con una sanzione amministrativa pari a 153,20 euro per ogni giorno lavorativo di ritardo dell’assunzione.