Trovati 76 mila euro in contanti nascosti tra casse di vino e libri nell’ufficio del capo di gabinetto.
Gli investigatori hanno fatto una scoperta clamorosa che rischia di mettere in serio pericolo la politica. Tutti i dettagli dello scandalo.
Ha destato scalpore la notizia delle dimissioni di Antonio Costa dall’incarico di premier del Portogallo. Una scelta compiuta in seguito all’inchiesta della magistratura sugli investimenti verdi dell’esecutivo. In particolare le indagini si starebbero soffermando sugli investimenti e l’attribuzione di appalti inerenti lo sfruttamento dell’idrogeno verde e delle miniere di litio.
“Sono fiducioso nel funzionamento della giustizia e voglio dire ai portoghesi, guardandoli negli occhi, che non ho sulla mia coscienza il peso di nessun atto illecito“, ha dichiarato l’ormai ex premier portoghese Antonio Costa.
Portogallo, 76 mila euro nascosti nell’ufficio del capo di gabinetto dell’ex premier Costa: verso le elezioni anticipate
Intanto proseguono le indagini, con la polizia che ha svolto diverse perquisizioni nei vari uffici governativi. Proprio nel corso di tali operazioni gli investigatori hanno trovato circa 76 mila euro nascosti in alcune casse di vino e dei libri presso l’ufficio del capo di gabinetto Vitor Escaria. L’avvocato di quest’ultimo ha immediatamente voluto assicurare che tali soldi non avrebbero nulla a che vedere con lo scandalo che ha costretto Antonio Costa a rassegnare le dimissioni.
Ovviamente verranno svolte ulteriori indagini in merito. Questo per scoprire l’effettiva provenienza di tale denaro e l’eventuale implicazione o meno con lo scandalo che ha sconvolto il Paese. I cittadini intanto chiedono nuove elezioni, anziché nominare un nuovo ministro. Una richiesta prontamente accolta dal presidente della Repubblica portoghese. Dopo aver sentito i vari partiti politici e il Consiglio di Stato, infatti, Marcelo Rebelo de Sousa ha reso noto che provvederà a sciogliere il Parlamento per indire le elezioni anticipate per il 10 marzo 2024.
Il Portogallo, quindi, si appresta a dover fare i conti con diversi mesi di campagna elettorale. Il tutto mentre proseguiranno le indagini sullo scandalo green che, per quanto riguarda Costa, verranno svolte dalla Corte suprema. Quest’ultima avrà il compito di appurare se realmente l’ex premier fosse a conoscenza di quanto viene attribuito ai suoi collaboratori.