La RITA è un’agevolazione pensionistica, pensata per chi perde il lavoro in età ormai avanzata e ha aderito alla previdenza complementare.
La previdenza complementare è un pilastro che sostiene i rapporti tra i lavoratori e l’Inps stesso. Al contempo l’adesione ad un fondo pensione riserva benefici non di poco conto, ed in primis un futuro ammontare della pensione più alto.
Ma non solo. Tra le agevolazioni collegate alla pensione integrativa vi è anche la cd. Rendita Integrativa Temporanea Anticipata – RITA, che consente di conseguire un anticipo pensionistico a speciali condizioni.
Vediamo meglio di che si tratta e come funziona.
La Rendita Integrativa Temporanea Anticipata è di fatto il versamento periodico, riconosciuto dal fondo pensione prima del raggiungimento dell’età pensionabile – sussistendone i requisiti d’accesso.
La finalità della prestazione denominata RITA è quella di proteggere economicamente l’aderente, in ipotesi di cessazione improvvisa del rapporto di lavoro, nel lasso di tempo tra il momento della richiesta dell’anticipo pensionistico legato alla previdenza complementare e la data di effettivo pensionamento.
Ecco perché la RITA è uno strumento assai utile ai lavoratori che perdono l’occupazione a pochi anni dall’età pensionabile e hanno bisogno, conseguentemente, di supportare le spese quotidiane in un periodo in cui è difficile trovare un nuovo lavoro. Ci riferiamo ad esempio alle persone che hanno superato i 60 di età e non hanno ancora maturato i requisiti per la pensione di vecchiaia.
L’aderente al fondo pensione può fare richiesta della RITA esclusivamente se in possesso di determinati requisiti, che indichiamo di seguito:
Eccezionalmente, la RITA permette di anticipare la pensione addirittura di un decennio, e come requisito è imposto all’aderente di essere senza lavoro da almeno 2 anni e di aver aderito alla previdenza integrativa da almeno un quinquennio.
Il meccanismo di attribuzione di detta rendita integrativa è caratterizzato dai seguenti punti chiave:
In concreto cambia che con l’accesso alla RITA, il lavoratore che ha perso l’occupazione avrà sì un ‘paracadute’ per le necessità contingenti – ma al contempo sarà costretto ad intaccare, almeno parzialmente, l’entità della pensione integrativa futura, facendo calare l’ammontare finale.
Il rovescio della medaglia è dunque rappresentato dal fatto che l’attivazione della RITA comporterà una pensione integrativa più bassa.
Ricordiamo infine che la RITA si applica a tutti i lavoratori che abbiano aderito alla previdenza complementare, compresi coloro che lavorano nel settore pubblico.
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