Ape Sociale anche nel 2024 ma con più anni di contributi: la novità che non piace ai lavoratori

Pubblicato il giorno

da Claudio Garau

nella categoria: News

Pensione con Ape Sociale anche nel 2024, con requisiti più difficili da soddisfare. Le novità nel testo dell’ultima manovra di bilancio.

Tra i meccanismi di accesso anticipato alla pensione, rispetto alle regole ordinarie della legge Fornero, c’è l’Ape Sociale, confermata anche per il 2024. Forse però non tutti sanno che i requisiti saranno più rigidi di quelli della formula utilizzata in questi anni.

Ape Sociale, i requisiti 2024
Ape Sociale, i requisiti 2024

Conseguentemente c’è chi, pur avendo maturato 30 anni di contributi regolarmente versati, il prossimo anno non potrà pensionarsi in modo agevolato grazie all’Ape Sociale. E’ il caso ad es. del disoccupato, che però ha avuto una carriera solida ed è riuscito a versare contributi per almeno tre decenni.

Facciamo il punto della situazione sull’assetto del meccanismo nel 2024.

Ape Sociale: cosa cambia nel 2024?

Proprio come Quota 103, che permane ma con requisiti più complicati da ottenere, anche l’Ape Sociale resta ma il pensionamento a 63 anni sarà più arduo da raggiungere.

La novità è sostanziale e sicuramente non sarà gradita ai lavoratori, in quanto:

  • se nel 2023 si può richiedere l’Ape Sociale, se entro il 31 dicembre si hanno 63 anni di età anagrafica  e tra i 30 e i 36 anni al momento della domanda, oltre che l’appartenenza ad una di specifiche categorie tutelate (ad es. disoccupati o invalidi),
  • nel 2024, invece, l’Ape Sociale avrà un diverso requisito contributivo, giacché per tutte le categorie la soglia di contributi sarà pari a 36 anni.

Così dispone infatti la legge di Bilancio, che estende di un ulteriore anno la misura, ma a condizioni restrittive.

Ape Sociale, novità 2024
Ape Sociale, novità 2024. Ecco cosa cambia (Machedavvero.it)

Più contributi per la pensione

Il requisito contributivo diviene più impegnativo da raggiungere ai 63 anni di età: il prossimo anno potranno pensionarsi, in modo agevolato rispetto alle regole della pensione di vecchiaia di cui alla legge Fornero, soltanto i lavoratori che avranno 6 anni in più di contributi rispetto all’Ape Sociale versione 2023. In altre parole scompare la possibilità per caregiver, disoccupati e invalidi di poter aver diritto all’Ape sociale con ‘soli’ 30 anni di contributi.

Senza contare, inoltre, che un’altra novità peggiorativa è data da fatto che sussisterà il divieto di cumulo con i redditi da lavoro, tranne quelli da lavoro autonomo occasionale entro il tetto dei 5mila euro annui.

In conclusione chi non riuscirà ad agguantare il requisito anagrafico e contributivo entro il 31 dicembre prossimo, dovrà lavorare ancora diversi anni per giovarsi poi dell’Ape Sociale, in quanto non sarà più accessibile il meccanismo nella versione 2023. A quel punto s’imporrà dunque una valutazione tra accesso alla pensione con l’Ape Sociale oppure con la pensione di vecchiaia.

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