Il nuovo assegno di inclusione si basa su un complesso di regole che riguarda anche l’ISEE. Vediamo cosa è previsto per gennaio e febbraio.
L’assegno di inclusione, insieme al supporto formazione e lavoro, fa parte del pacchetto di misure previste dall’attuale Governo, in sostituzione del reddito di cittadinanza – contributo mensile che non ha mai ricevuto un consenso bipartisan e che sarà archiviato definitivamente con l’inizio del nuovo anno.
Ebbene, non a caso in questi giorni il Ministero del Lavoro ha dato il suo ok a due decreti che stabiliscono regole di dettaglio per il lancio – dal prossimo primo gennaio – dell’assegno di inclusione a favore degli ex percettori del reddito di cittadinanza. Scopo dell’assegno, come già del RdC, è combattere la fragilità e l’esclusione sociale – a patto che i beneficiari si attivino al fine della loro inclusione sociale e lavorativa.
E una specifica facilitazione è in arrivo: infatti, fino al prossimo febbraio, per le domande di assegno senza ISEE sarà considerato il valore del 2023. Vediamo più da vicino.
La novità è di rilievo perché riguarda direttamente la fase di richiesta della nuova misura all’Inps. Sia per gennaio che febbraio 2024, per le domande presentate senza ISEE in corso di validità – dicevamo – varrà il valore in vigore nel 2023.
Più nel dettaglio, uno dei decreti attuativi ministeriali include l’accennato elemento chiave: per le domande presentate fino a febbraio del prossimo anno, ma senza un ISEE in corso di validità e dunque aggiornato, l’istituto di previdenza – per stabilire l’effettiva erogazione della misura per gennaio-febbraio – terrà conto dell’indicatore ISEE in vigore al 31 dicembre di quest’anno.
Tuttavia, vale anche la raccomandazione dell’invio dell’indicatore aggiornato per i mesi da marzo in poi, in modo da garantirsi l’erogazione del nuovo sussidio nel 2024. In altre parole, per l’erogazione dell’assegno di inclusione nei mesi successivi, la conservazione dei requisiti obbligatori sarà controllata sulla scorta del valore ISEE in corso di validità, ed aggiornato, che dovrà essere presentato nei primi mesi dell’anno.
Il valore ISEE non dovrà comunque superare i 9.360 euro annui.
Da rimarcare infine che a seguito della presentazione della domanda all’Inps sarà necessario firmare il patto di attivazione digitale e prendere parte ad un iter personalizzato di inclusione sociale e lavorativa. L’assegno di inclusione va richiesto online all’Inps tramite il suo portale, o attraverso i Caf o i patronati in veste di intermediari.
Ricordiamo infine che il nuovo strumento denominato assegno di inclusione si rivolgerà alle famiglie con al loro interno almeno un disabile, un minorenne, una persona in condizione di svantaggio sociale (ad es. i dipendenti da alcool) o un over 60.
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