Buone notizie per i titolari di pensioni minime e Assegno sociale, che percepiranno importi maggiori. A chi spettano le misure?
Sia la pensione minima sia l’Assegno sociale sono due strumenti di sostegno per anziani che versano in condizioni economiche di disagio.
La pensione minima è l’integrazione destinata a coloro che percepiscono prestazioni di ammontare inferiore al limite di sopravvivenza. Nel 2023, è stata rivalutata del 7,3%, per gli assegni fino a 4 volte il trattamento minimo e dell’1,5% per quelli inferiori al minimo. Per i pensionati con almeno 75 anni di età, l’incremento è del 14,7%.
Attualmente, la pensione minima corrisponde a 572 euro, ma dal 2024 salirà a 598,60 euro, per effetto della rivalutazione del 5,4%.
Come abbiamo anticipato, per ottenere tale prestazione è necessario possedere specifici requisiti reddituali. In particolare, per il diritto all’integrazione totale al minimo, bisogna possedere un reddito individuale non superiore a 7.329 euro e un reddito coniugale fino a 21.986 euro. Se, invece, si superano tali soglie, l’integrazione spetta solo in misura parziale, a seconda del reddito posseduto.
L’Assegno sociale è una prestazione erogata dall’INPS a tutti i soggetti che non godono di una posizione contributiva autonoma, come nel caso dei casalinghi o casalinghe e dei caregivers.
È una misura che non viene riconosciuta in maniera automatica ma solo a domanda e spetta ai soggetti che si trovano in situazioni economiche di disagio e che percepiscono dei redditi insufficienti al sostentamento.
Possono richiederlo i cittadini italiani e gli extracomunitari con regolare permesso di soggiorno di lungo periodo, che risiedono in Italia da almeno 10 anni. È necessario, inoltre, aver raggiunto i 67 anni di età. Tutti i richiedenti devono risiedere effettivamente in Italia.
L’importo attuale dell’Assegno sociale è di 503,27 euro, rivalutato al 7,3%, ma dal mese di dicembre 2023 salirà a 597,02 euro, per effetto del conguaglio dello 0,8%. Il tasso di inflazione effettivo registrato, infatti, è pari all’8,1%. Da gennaio 2024, invece, la rivalutazione sarà del 5,4% e, dunque, la prestazione avrà un ammontare di 534,40 euro.
L’Assegno sociale viene pagato per 13 mensilità, ma non spetta in misura uguale a tutti i beneficiari. Viene, infatti, accreditato in misura piena a coloro che percepiscono un reddito pari a 0 euro, mentre spetta in misura ridotta a chi ha un reddito personale fino a 6.542,51 euro oppure un reddito coniugale fino a 13.085,02 euro.
Ai fini della determinazione del reddito, vengono presi in considerazione diversi elementi, come la casa di abitazione, il TFR e le varie indennità percepite.
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