Sono stati multati dall’Antitrust sei colossi dell’energia. Ora i consumatori avranno la possibilità di riavere indietro i soldi spesi in più con le bollette di luce e gas: ecco come fare.
Una bella notizia per alcune famiglie titolari di utenze energetiche, dato che ormai le bollette da mesi sono una croce per milioni di persone per via degli aumenti esponenziali generati in seguito alla crisi energetica e per alcune pratiche delle aziende ritenute scorrette.
Il Garante della concorrenza del mercato ha sottoposto a multe salatissime sei aziende di energia, in quanto avrebbero aumentato in maniera irragionevole il costo delle bollette sui consumi provocando rincari pesanti. La mossa dell’Antitrust ha aperto così le porte alla possibilità di richiedere la restituzione del denaro da parte delle famiglie che hanno pagato una somma maggiore.
Senza entrare nel merito della decisione del garante della sicurezza e sulla questione che riguarda le sei aziende, le quali sicuramente si metteranno in azione per difendersi nel modo migliore, il fulcro dell’argomento è che i clienti si sono ritrovati a pagare dei prezzi più alti nelle bollette di luce e gas.
In genere, le aziende che forniscono luce e gas adottano una pratica standard: alla sottoscrizione del contratto al cliente viene proposta una offerta a una tariffa bassa ma a scadenza. Questo vuol dire che dopo probabilmente un anno la tariffa verrà modificata e il cliente si troverà a pagare una somma maggiorata.
I rincari potrebbero essere evitati nel caso in cui i clienti chiedano un cambio tariffario per prendere quello migliore in quel momento sul mercato. Con ogni probabilità, è questa la pratica che ha spinto l’Antirrust a verificare e multare le sei aziende, dove la somma della sanzione andrà a finire all’Agenzia delle Entrate e non nel conto dei clienti.
In poche parole, il Garante della concorrenza del mercato non può imporre alle società energetiche di rimborsare i clienti, anche se ci sono alcune aziende multate che hanno già provveduto a rimborsare i consumatori. Nel caso in cui le famiglie non hanno ricevuto una somma indietro e vorrebbero procedere, possono fare un reclamo al fornitore per i cambiamenti unilaterali.
Nel momento in cui il reclamo non dovesse trovare una risposta da parte dell’azienda, si potrebbe procedere alla pratica di conciliazione con ARERA. In questo caso, l’Autorità di Regolamentazione Energia Reti e Ambiente potrebbe essere contattata per fare da arbitro tra i fornitori di energia e la pretesa di rimborso del cliente. È una procedura gratuita dove i consumatori si farebbero assistere da una Associazione dei consumatori.
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