Il bonus tredicesima introdotto nel 2001 si rivaluta anch’esso, come precisato dal messaggio Inps del 15 novembre scorso.
Con il messaggio n. 4050 del 15 novembre scorso, Inps ha spiegato che anche il bonus tredicesima rientra nella rivalutazione pensione versata a dicembre. Com’è noto, la rivalutazione mira a sostenere il potere d’acquisto, gravato da inflazione e carovita, e per quanto riguarda la mensilità di pensione dicembre 2023 si dispone il versamento anticipato del conguaglio, sulla rivalutazione definitiva rispetto allo scorso anno. Varrà dunque un +0,8%, da ricollegarsi però alle distinte aliquote di perequazione per fascia di reddito pensionistico. In pratica all’aumentare dell’importo della pensione, diminuirà l’effettiva portata della rivalutazione.
Ebbene, nella rivalutazione si inserisce anche il bonus tredicesima – pari a 154,94 euro per l’anno in corso – previsto dall’art. 70, comma 7, della Legge 388/2000, da distinguere dalla tredicesima che spetta alla generalità dei pensionati. Vediamo qualche ulteriore dettaglio su beneficiari e rivalutazione in materia.
Non per tutti i pensionati, ma soltanto per alcune categorie, anche nel 2023 il cedolino della pensione di dicembre includerà una sorta di bonus di fine anno sopra i 150 euro. L’erogazione dell’importo aggiuntivo di 154,94 euro per l’anno 2023 è stata – come dicevamo – confermata dall’Inps con il messaggio n. 4050 del 15 novembre.
Il bonus tredicesima vale per i titolari di uno o più trattamenti pensionistici a carico dell’assicurazione generale obbligatoria e delle forme sostitutive, esclusive ed esonerative, incluse le forme pensionistiche relative alle gestioni private ed ex Enpals. Ma attenzione, perché questo bonus non scatta per specifiche categorie di pensionati quali, ad esempio, i titolari di pensioni di invalidità civile, pensioni sociali, assegni sociali, isopensioni, o rendite facoltative concesse in caso di inabilità.
Ma soprattutto, il bonus tredicesima spetta soltanto rientrando entro un determinato limite di reddito. In particolare, il reddito Irpef del titolare, inclusivo delle sue pensioni, non deve oltrepassare i 10.990,98 euro annui, ovvero un ammontare corrispondente pari a una volta e mezza la pensione minima (il trattamento minimo per il 2023 è di 7.327,32€ l’anno).
Ebbene, nel citato messaggio del 15 novembre scorso, l’istituto di previdenza ha chiarito che il recupero sulla perequazione include altresì l’ammontare supplementare di quasi 155 euro concesso nel 2023.
A rivalutarsi – in particolare – sono i limiti di reddito per accedere al bonus tredicesima ed infatti il limite reddituale rivalutato è stato fissato sulla scorta dell’indice di perequazione definitivo pari al +8,1%.
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