Solo pochissimi beneficiari hanno finora ottenuto il Bonus 350 euro destinato ai disoccupati. Quali sono le problematiche riscontrate?
Continuano i disagi per i percettori del Supporto per la formazione e il lavoro, ossia il Bonus di 350 euro rivolto ai soggetti occupabili esclusi dal Reddito di Cittadinanza.
Lo scopo della misura è quello di favorire la partecipazione a iniziative di formazione professionale. Dal 1° settembre 2023, infatti, sarebbe dovuto diventare il principale strumento di incontro tra domanda e offerta di formazione e lavoro, in seguito all’esperienza del Reddito di Cittadinanza, ritenuta fallimentare dall’attuale Governo.
Punto cardine del progetto è la predisposizione di un’apposita piattaforma, la SIISL, il Sistema tramite il quale i titolari del Supporto formazione lavoro dovrebbero specificare le attività a cui stanno partecipando e per le quali dovrebbero percepire il Bonus di 350.
Il problema del ritardo nel pagamento del sussidio è legato proprio al malfunzionamento della piattaforma, a cui, purtroppo, non riescono ad accedere i Centri per l’Impiego. Di conseguenza, non possono consultare i dati relativi agli occupabili.
Dai dati diffusi dal Ministero del Lavoro, risulta che, su 120.108 richieste di Supporto per la formazione e lavoro solamente una piccolissima percentuale ha ricevuto il primo accredito del Bonus di 350 euro.
Per una stima più approfondita, si attendono i numeri dell’INPS. Al momento, la CGIL ha specificato che meno del 20% dei beneficiari ha ottenuto l’importo spettante e quasi nessuno degli iscritti alla piattaforma online è stato chiamato presso di Centri per l’Impiego per la sottoscrizione del patto di attivazione.
Il motivo, come abbiamo anticipato, sarebbe riconducibile a problemi informatici e di incomunicabilità tra le banche dati. Per consentire il pagamento dei 350 euro, non è, infatti, sufficiente la partecipazione a una delle attività di formazione ma è fondamentale anche la stipula di un patto di servizio personalizzato e approvato dai Centri per l’Impiego.
Fino a quando i Centri per l’Impiego non riceveranno gli elenchi aggiornati dei beneficiari o non potranno accedere autonomamente alla piattaforma, il Bonus rimarrà bloccato.
Questo, poi, crea anche un ulteriore problema. I Centri per l’Impiego dovrebbero inserire il patto di servizio personalizzato sottoscritto sulla piattaforma MyAnpal che, a sua volta, dovrebbe trasmettere i dati al nuovo Sistema SIISL.
Se i disguidi non dovessero essere risolti in breve tempo, molte persone perderebbero un sussidio fondamentale, che avrebbe comunque assicurato un’entrata di 350 euro al mese per un anno e la possibilità di incrementare le proprie conoscenze per trovare un nuovo lavoro, soprattutto in vista dell’abolizione definitiva del Reddito di Cittadinanza.
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