La sfida tra Ferruccio Lamborghini ed Enzo Ferrari ha creato non poche divergenze anche tra gli appassionati. Ecco il brand italiano più forte in tema di supercar.
Chi ama le Ferrari, solitamente, non nutre una passione sconfinata per quanto riguarda le linee tese e spigolose delle Lamborghini. I due marchi sono sempre stati agli antipodi perché sono nate con lo scopo di primeggiare una sull’altra, ognuna con le proprie armi. La Ferrari partiva dall’enorme vantaggio che, già negli anni ’60, era un punto di riferimento.
Non a caso Ferruccio Lamborghini aveva nel suo garage delle Ferrari e proprio da questo piccolo dettaglio nacque una delle rivalità più forti di sempre. L’imprenditore di macchine agricole si recò negli uffici del Drake per lamentarsi della trasmissione della sua Rossa, promuovendo un metodo che avrebbe potuto giovare ad Enzo. Quest’ultimo non era solito accettare i consigli di nessuno, soprattutto nel suo ambito, e rispose in malo modo.
“Cosa ne vuole sapere lei di auto sportive, torni a produrre trattori!“, gli tuonò Enzo Ferrari. L’imprenditore di Renazzo non si aspettava una reazione di questo tipo e giurò a se stesso che avrebbe prodotto delle auto che avrebbero fatto impallidire il Grande Vecchio. Tornato a casa parlò con sua moglie e si convinse che era possibile mettere i bastoni tra le ruote al Cavallino.
Dopo il battibecco, Ferruccio decise di produrre le migliori automobili al mondo. Nel 1963 iniziò una sfida che non si è più arrestata. Lamborghini si dimostrò un visionario e scelse di creare la sua prima automobile nel nuovo stabilimento di Sant’Agata Bolognese. Chiamò i migliori tecnici su piazza, dal progettista di motori ex Ferrari Giotto Bizzarrini, al telaista Gian Paolo Dallara, passando per Paolo Stanzani e altri tecnici top.
Il designer della prima vettura sarebbe stato Scaglione che individuò in un concetto di classicità la prima auto del Toro. La vettura venne battezzata 350 GTV, per il suo motore 3,5 L di cilindrata. La Gran Turismo Veloce, realizzata in tempi record, fu svelata nel 1963 al Salone dell’automobile di Torino. L’auto non fu capita ma rappresentò l’apripista per la prima vera icona del marchio che corrispose al nome di Miura.
Enzo Ferrari dovette riconoscere che Ferruccio ebbe delle intuizioni clamorose e riuscì a ricreare un clima competitivo anche nei decenni successivi. La Countach, la Diablo, la Murcielago e l’Aventador hanno dato filo da torcere alla F40, la F50, la Enzo e la SF90 Stradale. Oggi il duello si è spostato anche sul segmento delle auto a ruote alte.
In attesa di conoscere i numeri finali di quest’anno, nel 2022 il fatturato della casa di Sant’Agata Bolognese ha raggiunto quasi i 2 miliardi di euro, in aumento del 30,1% rispetto al 2021. Anche il risultato operativo ha marcato un incremento del 68,5%, fermandosi a 570 milioni. Il Cavallino, grazie anche alla vittoria di Le Mans e il lancio della Purosangue, batterà tutti i record nel 2023. Ferrari, nel 2022, ha registrato un +18,7% di fatturato rispetto all’anno prima. Il giro d’affari di circa 5 miliardi è ancora fuori dai parametri del brand del Toro.
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