Novità per i genitori: nel 2024 potranno beneficiare di un ulteriore mese di congedo parentale. Ecco come sapere.
La Legge di Bilancio 2024, che dovrà essere pubblicata fra qualche settimana, contiene un pacchetto di misure dedicato alle famiglie.
All’interno si parla anche del congedo parentale che dal 30% del 2023 è stato elevato all’80%. Si tratta di un mese in più durante il quale i genitori potranno stare con il proprio figlio. Prima di capire come funzionerà il congedo parentale nel 2024, è doveroso spiegare in cosa consiste questa misura a favore delle genitorialità.
Si intende per congedo parentale quel periodo di sospensione facoltativa dal lavoro concesso a entrambi i genitori (alternativamente). L’obiettivo è prendersi cura del bambino nei primi anni di vita.
In assenza dal lavoro i genitori percepiscono un’indennità economica che sostituisce la retribuzione, indennità anticipata dal datore di lavoro e poi rimborsata dall’INPS.
Spetta ai lavoratori e alle lavoratrici dipendenti o autonomi iscritti alla gestione separata INPS. La durata complessiva è di 10 mesi da suddividere tra i genitori, se dipendenti. Il congedo parentale può essere fruito per intero, oppure per un periodo frazionato a ore, entro il compimento del 12° anno del figlio.
Tuttavia, ci sono alcuni strappi alla regola:
Il 16 maggio 2023 l’INPS ha pubblicato la Circolare numero 45 nella quale ha fornito le indicazioni operative e i chiarimenti sull’indennità che viene aumentata dal 30% all’80%.
Nella circolare l’INPS precisa che l’aumento sull’indennità:
Però, se il contratto CCNL dei lavoratori pubblici prevede il congedo parentale con un’indennità pari al 100% della retribuzione, la maggiorazione all’80% non sarà erogata. Il motivo è semplice: il contratto contiene una migliore norma a favore dei lavoratori.
Per beneficiare del congedo parentale è necessario presentare apposita domanda tramite il sito INPS accedendo al servizio con le credenziali SPID.
La domanda può essere compilata in autonomia o rivolgendosi a un patronato o CAF, prima però il lavoratore o la lavoratrice dovrà fare richiesta al datore di lavoro con un preavviso di minino 5 giorni. Tuttavia, questo termine può cambiare in base alla tipologia di contratto di lavoro.
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