È lecito che gli insegnanti supplenti con contratto a tempo determinato abbiano dubbi in merito ai permessi sulla Legge 104. Per fortuna, tali perplessità sono state sciolte: ecco che cosa sapere.
La normativa in questione è stata introdotta con l’obiettivo di tutelare i lavoratori che assistono un familiare con disabilità o i lavoratori disabili. Ne hanno diritto, nel caso dei docenti, solo coloro che abbiano una certificazione da una commissione medica che provi la disabilità loro o del familiare.
I permessi per la Legge 104 possono essere richiesti per legge dai docenti che hanno un contratto a tempo indeterminato, quindi quei lavoratori che ormai sono diventati di ruolo. I dubbi però sorgono sui supplenti i quali hanno un contratto professionale a tempo determinato oppure effettuano delle supplenze per un tempo breve. Sono tanti i supplenti che si chiedono se hanno diritto anche loro ai permessi Legge 104 e quanti giorni spettano.
Legge 104 permessi supplenti: quanti giorni spettano
A chiarire i dubbi sulla Legge 104 per gli insegnanti supplenti è la normativa che sottolinea come il personale scolastico, quindi sia docenti che ATA, ha la possibilità di chiedere i permessi legge 104 al di là del contratto firmato, quindi non fa differenza se sia a tempo determinato o indeterminato.
I permessi possono essere chiesti per sé stesso, nel caso in cui c’è una disabilità riconosciuta, o per un familiare disabile. I giorni di permesso che spettano sono 3, come sottolinea la legge e il Contratto collettivo nazionale del lavoro. Tuttavia, ci sono alcune differenze da tenere in considerazione.
Se il permesso viene richiesto dal docente disabile, spettano tre giorni di permesso retribuiti o due ore di permesso al giorno, sempre retribuiti. Nel caso in cui il docente chiede il permesso per un familiare disabile ha diritto sempre a tre giorni al mese retribuiti.
È importante notare che la priorità viene data ai coniugi, poi ai genitori e infine ai parenti entro il secondo grado, in quest’ultimo grado ci si riferisce ai nonni, fratelli e nipoti. In ogni caso, non è necessaria che ci sia la convivenza con il familiare disabile, ma bisogna fare attenzione perché è importante che abiti entro i 150 km dalla residenza del docente.
I permessi per la Legge 104 si inoltrano tramite una domanda apposita presso la segreteria della scuola e allegando dei documenti come la certificazione ASL che attesti la gravità della disabilità propria o del familiare; una dichiarazione che attesti che il familiare non sia ricoverato in una struttura a tempo pieno; una dichiarazione che provi che il docente è l’unico familiare che può prendersi cura.