I termosifoni spenti al lavoro possono verificarsi in caso di guasto o scelta deliberata del datore di lavoro per risparmiare. In queste circostanze, i dipendenti possono agire di conseguenza: ecco che cosa fare.
Svolgere l’attività professionale in un luogo freddo non è di certo la condizione migliore per un lavoratore. In questi casi, così come quando il condizionatore è spento e fa troppo caldo, entra in gioco la normativa di sicurezza sul posto di lavoro.
In questo periodo storico non è impossibile imbattersi in un posto di lavoro non accogliente per via dei termosifoni spenti che rendono l’ambiente freddo e invivibile. Soprattutto quando le strutture sono molto grandi, i costi per il riscaldamento possono essere molto alti per l’azienda e quindi il datore di lavoro potrebbe decidere di non metterlo in funzione per contenere i consumi.
C’è da dire che non c’è un obbligo nell’accensione dei termosifoni nella stagione invernale, l’importante però è che l’ambiente rispetti le normative riguardanti la sicurezza sul lavoro in una temperatura ideale. È il Codice Civile a obbligare il dirigente a tutelare la salute e l’integrità morale e fisica dei dipendenti.
Termosifoni spenti al lavoro: cosa può fare un dipendente
Il datore di lavoro deve garantire al lavoratore la tutela della propria salute nel luogo professionale. La temperatura deve essere adeguata all’organismo umano, quindi né troppo caldo e né troppo freddo. È ideale che oscilli tra i 19 e i 24 gradi, mentre l’umidità deve attenersi tra il 40 e il 60%. Si parla di ambiente freddo quando ci si trova sotto i 15°C.
Secondo quanto rivelato da una sentenza della Suprema Corte, il lavoratore può astenersi dal lavoro se l’ambiente è troppo freddo e umido; mentre il datore di lavoro continua ad essere obbligato a versare lo stipendio anche nelle ore o nei giorni di assenza, questo perché il mancato svolgimento dell’attività è dovuto dalla non tutela della salute nel luogo di lavoro.
È importante sottolineare che la diminuzione delle temperature sia consistente, in pratica occorre che vi sia una proporzione tra la reazione del dipendente e l’inadempimento del datore di lavoro. In pratica, l’ambiente di lavoro deve essere insalubre per assentarsi senza ricorrere a sanzioni disciplinari o decurtazioni dello stipendio.
In sostanza, non importano le percezioni del freddo soggettive di chi potrebbe essere più freddoloso e rimediare alla sensazione vestendosi con capi più adeguati alle proprie necessità. Nel caso in cui si trovi in tribunale, il dipendente deve accertarsi di portare in giudizio qualsiasi elemento idoneo per provare che ci sia una temperatura troppo bassa.