In alcuni casi, anche sugli immobili in affitto è possibile accedere agli sconti sull’IMU. Come si ottiene il beneficio e a chi spetta?
L’IMU è l’Imposta Municipale Unica, ossia la tassa che bisogna pagare sugli immobili.
Trattandosi di un’imposta comunale, le eventuali agevolazioni e sconti variano da Comune a Comune. Per indurre i proprietari di seconde case a pagare, sono stati attivati una serie di sconti IMU. L’iniziativa mira a incrementare l’uso delle case sfitte, soprattutto nei piccoli centri e nelle periferie.
A tal proposito, è lodevole l’iniziativa del comune di Sarzana, in provincia di La Spezia, che, per favorire l’apertura di nuove attività commerciali e attrarre turisti, ha previsto uno sconto IMU del 30% per i proprietari di fondi sfitti che decidono di stipulare contratti di locazione ad oggetto tali immobili. In questo modo, è più facile aprire attività commerciali e ridare vita al centro storico della cittadina.
Il progetto potrebbe essere un esempio anche per altri Comuni italiani, che potrebbero introdurre ulteriori sconti e benefici economici per aiutare i propri cittadini ad intraprendere nuove attività o per attirare residenti. Potrebbe, ad esempio, essere un’ottima soluzione per ripopolare aree abbandonate.
Anche il Governo, con il Decreto Legislativo di attuazione della Riforma Fiscale, ha pensato ad uno sconto del 5% su IMU e TARI per coloro che optano per l’addebito diretto di tali imposte sul conto corrente. Lo sconto massimo può essere di mille euro.
Lo scopo di questa nuova misura è quello di agevolare la riscossione dei tributi, ridurre i ritardi nei pagamenti e intensificare i rapporti tra contribuente e Fisco.
Oltre allo sconto IMU al 30% promosso da alcuni Comuni italiani e quello al 5% che verrà introdotto nel 2024 dal Governo, ci sono altri modi per risparmiare sull’imposta.
È ancora attivo, ad esempio, lo sconto del 25% per i soggetti che scelgono di stipulare un contratto di locazione a canone concordato. Spetta, invece, la riduzione del 50% sull’importo dovuto nelle ipotesi un cui l’immobile è concesso in comodato d’uso gratuito a un familiare entro il primo grado in linea retta (ad esempio, da un genitore al figlio). È obbligatorio, però, che il contratto di comodato d’uso gratuito risulti registrato presso l’Agenzia delle Entrate.
Bisogna, inoltre, risiedere nello stesso Comune in cui è situato l’immobile ed essere proprietari di massimo due immobili ad uso abitativo, sempre nello stesso Comune.
Possono beneficiare dello sconto IMU del 50% anche i pensionati che risiedono all’Estero, in un Paese convenzionato con l’Italia.
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