Bagarre in Parlamento nei lavori per l’approvazione del testo della legge di Bilancio 2024. Alcuni punti di scontro e qualche certezza.
I lavori sulla legge di Bilancio procedono non a spron battuto e, secondo gli osservatori, il rischio concreto è quello che si vada all’approvazione definitiva, onde evitare l’esercizio provvisorio, dopo il giorno di Natale – e dunque in extremis rispetto alla data del 31 dicembre.
Nelle ultime ore, inoltre, tiene banco nuovamente il caso Superbonus, la discussa maxi agevolazione dell’edilizia che ha gravato enormemente i conti pubblici e che l’attuale Governo pare intenzionato a non prorogare ulteriormente.
Di mezzo poi ci sono le scintille tra Esecutivo ed opposizione – con i rappresentanti di quest’ultima, che in questi giorni hanno lasciato i lavori della Commissione Bilancio Senato in segno di protesta.
Come accennato, la manovra in queste ore è ferma a palazzo Madama, pur essendo giorni cruciali per la sua approvazione finale. Per questo si sta palesando il rischio che i lavori terminino non prima degli ultimi giorni dell’anno.
Al Senato sono attesi importanti emendamenti, mentre i relatori di maggioranza della legge devono ancora depositare i loro ma, soprattutto, mancano tuttora gli attesi pareri del Governo sulle 2.600 modifiche proposte dall’opposizione, che appare in rivolta.
Tra le proposte dei relatori, ve n’è anche una relativa ai lavori legati al Superbonus 110%. Il Mef ha però ribadito più volte la sua contrarietà alla riapertura, dato che estendere ulteriormente il Superbonus significherebbe opprimere i conti pubblici anche nel 2024. Piuttosto, servirebbe un meccanismo capace di anticipare la rendicontazione di più spese possibili sull’anno in corso.
Inoltre, negli edifici condominiali sono ancora in corso di svolgimento opere dell’edilizia per 13 miliardi, che se slittassero al prossimo anno darebbero luogo a una detrazione corrispondente al 70% – e dunque inferiore non di poco alla percentuale del Superbonus originario.
Il ministro per i Rapporti con il Parlamento ha rimarcato agli organi di stampa che il calendario ufficiale dei lavori indica l’arrivo della manovra in Aula al Senato tra il 18 e il 20 dicembre. Nel Governo, ovviamente, auspicano che la data sia rispettata, ma fanno notare che avrà peso l’atteggiamento dell’opposizione proprio in questi giorni.
Il Governo avrebbe garantito il confronto in commissione, ma ciò nonostante non sono mancate le tensioni con i partiti dell’opposizione, che hanno criticato la maggioranza per un atteggiamento – a loro dire – piuttosto superficiale e non in grado di dare risposte puntuali ai bisogni del paese. Tra i contrasti, ad esempio, quello sulla sanità.
Concludendo, tra i non molti punti fermi dei lavori sulla legge di Bilancio 2024, vi è però il molto probabile no alla proroga del Superbonus. Le stime del Governo indicano un costo attuale pari a circa 130 miliardi, ovvero un buco che il Governo non intenderebbe allargare ulteriormente.
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