Legge 104 e visita a domicilio da parte della Commissione ASL. Il rilievo del certificato del medico curante.
Il varo della legge 104 risale agli anni ’90 e, pur con non poche innovazioni normative nel corso del tempo, resta oggi un vero e proprio presidio per i disabili e per i familiari, non di rado caregiver di chi vive con una percentuale di invalidità acclarata.
Ebbene, tra i vari quesiti che un privato cittadino, e la sua famiglia, si possono porre, vi è sicuramente il seguente: il riconoscimento delle tutele di cui alla legge 104, per il tramite della procedura prevista, può lasciar spazio alla visita a domicilio? La domanda ha ragion d’essere se pensiamo che, tra coloro che richiedono l’applicazione di questa legge alla loro situazione sanitaria, vi sono proprio coloro che non sono in grado o hanno estrema difficoltà a deambulare.
Vediamo allora qual è la risposta da dare.
La legge 104 realizza un sistema di diritti e doveri, allo scopo di eliminare le diseguaglianze e le disparità tra persone disabili e persone non disabili. Non a caso, detta legge 104 ha introdotto anche il principio di abbattimento delle barriere architettoniche e molte altre previsioni fondamentali, che intendono agevolare il disabile e la sua famiglia.
Ecco perché non sorprende che, laddove si richieda o si voglia la revisione della legge 104, sarà possibile ottenere la visita a domicilio della commissione ASL programmata secondo le norme in materia. Ciò si rivelerà non soltanto opportuno, ma di fatto anche essenziale per le persone che – a causa della loro disabilità (che sarà poi certificata dalla commissione stessa) – non potrebbero essere spostate senza mettere a rischio salute e sicurezza.
Attenzione però, in quanto ciò è possibile solo se si ottiene certificato ad hoc dal medico curante, da spedire poi online almeno 5 giorni prima della data programmata per la visita legge 104. Ecco perché è altamente raccomandabile indicare nel certificato medico introduttivo, utile alla domanda amministrativa, la cd. “impossibilità a deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore” e l“impossibilità di compiere gli atti quotidiani della vita“. Sarà il medico curante ad occuparsi di ciò, sollecitando così la visita a domicilio del medico dell’Inps.
Sclerosi multipla, sclerosi laterale amiotrofica (SLA), malattie neuromuscolari gravi, lesioni spinali, amputazioni, tetraplegia, deficit visivi, malattie congenite come la sindrome di Down o come la malattia di Parkinson sono soltanto alcuni esempi delle classiche patologie che consentono di richiedere la visita a domicilio per l’assegnazione di tutele e benefici della legge 104.
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