Andare in pensione con soli 35 anni di contributi è possibile, ma bisogna avere alcuni requisiti necessari: ecco quali sono e che cosa sapere.
Ottenere l’assegno pensionistico con 35 anni di contributi pagati allo Stato è una facoltà raggiungibile solo per chi raggiunge l’età pensionabile di 67 anni, e quindi ha diritto di andare al riposo dal lavoro. Eppure ci sono altri requisiti da conoscere.
Il sistema pensionistico è costantemente soggetto a riforme e modifiche, tanto che risulta complicato conoscerne tutti gli aspetti e capire quando poter andare in pensione. I tempi si stanno allargando e molte persone rimangono con l’incertezza costante. Tuttavia, una delle recenti novità in materia riguarda il pensionamento dopo 35 anni di contribuzione.
È risaputo che per andare in pensione dopo 35 anni di contributi versati non è possibile con la Quota 103, così come non erano sufficienti per Quota 102 e Quota 100. Tra l’altro, sono insufficienti anche per le pensioni anticipate ordinarie, per la Quota 41 e anche per la new entry Ape Sociale che l’esecutivo ha deciso di aumentare a 36 anni di contributi.
Pensione con 35 anni di contributi: i requisiti necessari
Per andare in pensione con soli 35 anni di contributi un ruolo importante nella questione lo gioca lo scivolo usuranti, ci riferiamo a quella misura che consente di andare in pensione con 61 anni e 7 mesi di età. C’è da aggiungere che, se sommando i contributi con l’età, bisogna completare la quota 97,6.
Tuttavia, per rientrare tra le categorie di lavoratori che consentono il netto anticipo di quiescenza bisogna assicurarsi alcuni requisiti: svolgere una delle attività professionali considerate usuranti e previste dal Decreto del 19 maggio 1999 pubblicato in Gazzetta Ufficiale Generale n°208 il 4 settembre 1999.
Parliamo di coloro che lavorano nelle miniere, nelle cave, negli spazi ristretti e angusti, che fanno l’attività di palombaro e molti altri lavori su questa linea. Riusciranno ad andare in pensione con il pagamento di 35 anni di contributi anche le persone che rientrano tra gli addetti alla linea a catena, ma anche i lavoratori notturni o gli autisti di mezzi pubblici.
Anche per le donne è prevista l’uscita dal lavoro con 35 anni di contributi, anche se per accedere nel 2024 a Opzione Donna è complicato, dato che la misura è stata limitata e peggiorata dal governo. L’età prevista sarà tra 59 e 61 anni, invece che dai 58 ai 60 anni stabiliti fino ad oggi. Una platea che sarà dunque penalizzata.