Rottamazione quater, i contribuenti possono aderire con il versamento delle prime rate entro il 18 dicembre. Il motivo della proroga.
Più tempo per i contribuenti con la proroga rottamazione quater in arrivo e il conseguente rinvio disposto al 18 dicembre prossimo. Si tratta di quel meccanismo di definizione agevolata secondo cui il contribuente debitore, può – nella generalità dei casi – saldare il debito escludendo le sanzioni, gli interessi di mora e l’aggio.
Ebbene, un emendamento presentato in sede di conversione del decreto Anticipi, che ha ricevuto l’ok in Senato, implica il rinvio della prima e della seconda rata rottamazione quater del 5 dicembre al 18 dicembre 2023.
Perciò si allungano i termini e diminuiscono i rischi di decadere dai benefici in oggetto. Vediamo più da vicino.
Con un emendamento ad hoc – dicevamo – sì alla proroga rottamazione quater in questi termini:
Pertanto, in considerazione della scadenza della seconda rata della rottamazione, in data 5 dicembre scorso (scadenza ‘originale’ il 30 novembre ma 5 dicembre con i cinque giorni di tolleranza previsti), vi è stato l’ok a palazzo Madama all’emendamento che include il rinvio al 18 dicembre 2023.
Il termine varrà – lo rimarchiamo per chiarezza – anche sulla prima rata rottamazione quater non saldata entro il 6 novembre scorso.
La novità trova spazio nel testo della legge di conversione del decreto Anticipi n. 145/2023.
Visto l’iter intrapreso e portato a termine – il Senato, con 87 voti favorevoli, 46 contrari e nessuna astensione, ha approvato con modificazioni il disegno di legge di conversione del DL Anticipi n. 145/2023 – per i contribuenti i benefici della tregua fiscale continuano.
Più spazio, dicevamo, per beneficiare della rottamazione quater senza smarrire la possibilità delle agevolazioni, che rendono meno oneroso il rispetto degli obblighi fiscali. I contribuenti che non fossero riusciti a versare le prime due rate nei tempi previsti dall’agevolazione, potranno così farlo fino a pochi giorni prima del periodo delle feste natalizie.
Vero è, peraltro, che il calendario delle scadenze fiscali lo scorso mese era assai ricco ed impegnativo per il contribuente. Oltre a ciò l’onere della rata rottamazione quater era piuttosto pesante, in quanto il versamento della seconda quota corrisponde al 10% del debito complessivo nei confronti delle Entrate. La somma peraltro si aggiungeva a quanto già pagato entro lo scorso 31 ottobre (o 6 novembre considerati i giorni di tolleranza).
Ecco perché le scadenze assai vicina l’una all’altra hanno spinto il legislatore ad accogliere le richieste di proroga del termine di versamento.
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