Tante famiglie hanno scelto di acquistare una stufa a pellet per ridurre i consumi e i costi in bolletta. L’escamotage ha funzionato realmente?
Noto come alternativa economica ai termosifoni, il pellet ha riempito le case degli italiani con la speranza di un risparmio.
Il tradizionale riscaldamento comporta bollette molto alte, soprattutto durante il periodo invernale. Quando le temperature scendono e le case si raffreddano diventa necessario accendere i termosifoni ma ciò significherà alzare notevolmente i consumi. Alcune famiglie hanno cercato di risparmiare acquistando una stufa a pellet. Il boom di questa alternativa economica si è avuto a partire dal mese di marzo 2022, quando le conseguenze della guerra in Ucraina hanno fatto aumentare il prezzo del gas.
La corsa è stata frenata dall’incremento del costo del pellet. Un sacchetto di 15 chili che prima del conflitto costava 3/4 euro è arrivato a triplicare il suo prezzo. Oggi per un pellet di qualità occorre spendere più di 13 euro. Ciò ha rallentato ma non frenato il boom di vendite di stufe a pellet. A parte dei consumatori rimane comunque la soluzione più economica sebbene sia necessario un investimento iniziale (una stufa costa dai 500 ai 3 mila euro).
La stufa a pellet incide sui consumi della corrente. In che modo? I calcoli devono tener conto di alcune variabili differenti per diversi consumi energetici.
La potenza elettrica si misura in chilowatt. Ad oggi, la miglior offerta del mercato libero si aggira intorno ai 0,149 euro/kWh. Dato che l’accenditore elettrico della stufa a pellet impiega tra i 170 e i 180 watt e i tre e cinque minuti per la combustione del pellet di legno chiaro nella stufa allora per calcolare il consumo di corrente bisognerà moltiplicare 0,175 kW per 0,15 euro/kWh ottenendo 0,02 euro all’ora (2 centesimi l’ora). Tenendo conto che l’accenditore rimane acceso per dieci minuti in un’ora si calcolerà 0,002 euro/h (1/6 x 0.02 euro/h) per ogni ciclo di accensione.
In base alle accensioni giornaliere si potrà calcolare la spesa totale. Poi ci sono i motori dei ventilatori che assorbono 2,5/3,0 Ampere ossia 300 watt all’ora al massimo. Considerando che il prezzo medio del chilowatt è di 0,15 euro/kWh allora per far funzionare la stufa bisogna calcolare 0,300 kWh x 0,361 euro/kWh. Si ottiene come risultato 0,05.
Utilizzando la stufa per 12 ore al giorno la spesa massima sarebbe di 0,63 euro (0,05 x 12 ore). Procedendo così per trenta giorni si ottiene una spesa mensile di 19/20 euro. Questa la cifra massima, accendendo per tante ore una stufa con ventole energivore.
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