Il pignoramento del conto corrente è un rischio concreto per chi non paga i debiti verso il Fisco o le banche. Cosa sapere a riguardo?
Quanto dura il pignoramento, o blocco, del conto corrente? E’ una domanda ricorrente tra i debitori che non sono riusciti per tempo a soddisfare le pretese del creditore o dei creditori. Ebbene, occorre partire da una considerazione fondamentale: la durata del pignoramento di un conto corrente non è sempre uguale o prefissata dalla legge. Piuttosto essa dipende da alcune variabili, tra cui il tipo di conto corrente pignorato e l’entità del debito ancora da saldare.
Di per sé, il pignoramento del conto corrente è un serio pericolo a cui si va incontro in ipotesi di insolvenza e, specialmente dal punto di vista economico, è una situazione assai delicata da affrontare, considerando gli evidenti disagi che ne conseguono. In primis quelli correlati alle spese quotidiane.
Di seguito vedremo alcuni interessanti aspetti della questione, per cercare di fare luce su una situazione tanto frequente quando densa di interrogativi. I dettagli su quanto dura il pignoramento del conto corrente.
La domanda di pignoramento del conto corrente può essere fatta da creditori privati, dall’Agenzia delle Entrate come da istituti di credito o da finanziarie. Le norme in materia indicano che il pignoramento è preceduto da un decreto ingiuntivo notificato al soggetto debitore, nel quale viene sollecitato il versamento delle somme dovute. Seguirà un atto di precetto il quale, se ignorato, costituirà l’ultimo avviso rispetto al conseguente pignoramento del conto corrente.
Al fine di intraprendere efficacemente l’iter di blocco del conto corrente il creditore dovrà rivolgersi al giudice, portando con sé sufficienti elementi atti a provare di avere un credito rispetto ad un debitore, non ancora estinto. Ecco perché è corretto dire che il creditore sceglie la strada giudiziaria, per bloccare i fondi sul conto corrente del debitore e utilizzarli per saldare il debito.
Alla domanda di cui al titolo la banca non è in grado di rispondere con estremo dettaglio, in quanto nella procedura esecutiva essa svolge il ruolo di semplice custode delle somme bloccate. In altre parole, è un soggetto passivo e non ha margini di iniziativa: proprio come il debitore insolvente, deve così rispettare le iniziative giudiziarie del creditore pignorante, sotto il controllo del magistrato della cd. esecuzione.
Volendo dare una risposta generale circa la data di termine del blocco o pignoramento del conto, possiamo rispondere che esso termina nel momento in cui il debitore paga del tutto l’intero debito. In linea generale, gli effetti del pignoramento del conto corrente vengono meno, come anche la sua validità, dopo 45 giorni senza che sia stata chiesta l’assegnazione o la vendita.
Ecco perché è preferibile rivolgersi ad una consulenza ad hoc per debitori, onde trovare una soluzione al problema dell’insolvenza.
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