Lo stipendio dei parlamentari è un argomento al contempo complesso ed essenziale per capire come vengono usate le risorse pubbliche.
I parlamentari italiani sono tra le categorie più chiacchierate. Rappresentanti del popolo e componenti essenziali del sistema democratico del nostro paese, non sempre dall’opinione pubblica vengono considerati come degli zelanti lavoratori ed, anzi, non sono pochi i cittadini italiani che li accusano di essere assenteisti o poco attivi nell’esercizio delle loro funzioni, se non addirittura dei veri e propri voltagabbana, nei confronti sia del partito in cui si sono fatti conoscere, sia degli stessi elettori che ne hanno sostenuto l’ascesa in politica.
Ma quanto guadagnano i parlamentari in concreto? Qual è effettivamente lo stipendio di un parlamentare della Repubblica? Di seguito proveremo a fare un po’ di chiarezza su un tema non così lineare, e ci soffermeremo su indennità parlamentare, diaria, rimborsi spese di deputati e senatori. I dettagli.
I parlamentari italiani svolgono una varietà di funzioni utili alla collettività, come ad esempio l’elaborazione delle leggi, la loro votazione e il controllo sull’attività dell’Esecutivo. Va da sé allora che abbiano diritto ad una serie di emolumenti per la loro attività, e non solo l’indennità mensile ma anche vari rimborsi forfettari per spese telefoniche e di trasporto. L’idea è quella di ‘supportarli’ nelle varie incombenze economiche quotidiane, per consentire loro di svolgere al meglio il delicato ruolo.
Anzitutto, per espressa disposizione normativa, i parlamentari – essendo dipendenti pubblici – non possono guadagnare più di 240mila euro lordi annualmente. In Costituzione e nel regolamento interno di ogni Camera sono previste le regole di dettaglio sul loro stipendio. Sono gli Uffici di Presidenza delle Camere a fissare l’indennità mensile e detto ammontare di denaro non deve essere maggiore del dodicesimo del trattamento annuo lordo massimo dei giudici con funzioni di presidente di Sezione della Corte di Cassazione ed equiparate. Il lordo dell’indennità mensile è gravato da ritenute previdenziali, assistenziali e fiscali (tra cui ovviamente l’Irpef).
Ebbene, in sintesi l’importo netto dell‘indennità parlamentare media è pari a circa 5mila euro, quantificati su un lordo vicino ai 10.500 euro. Di poco inferiore l’ammontare netto dei parlamentari con un’altra attività lavorativa, essendo pari a circa 4.750 euro (9.975,00 euro lordi).
All’indennità mensile, che è la componente principale dei guadagni dei parlamentari, si aggiungono poi altri compensi minori come la diaria, ovvero il rimborso delle spese di soggiorno nella Capitale. La legge dispone a riguardo e oggi l’importo è più basso rispetto al passato, essendo pari a circa 3.500 euro al mese.
Vi è poi il cd. rimborso spese per l’esercizio del mandato, fissato in poco meno di 3.700 euro fino al 31 dicembre 2024 (dopo la riduzione di 500 euro del luglio 2010).
Tra le altre agevolazioni, oltre all’assegno di fine mandato i parlamentari hanno poi accesso a tessere ad hoc per viaggi senza alcun costo su autostrade, ferrovie, traghetti e aerei nel paese. Previsti rimborsi anche per viaggi dalla propria abitazione all’aeroporto più vicino. Ed altresì i parlamentari hanno diritto ad un rimborso per le spese telefoniche, oggi pari a a 1.200 euro all’anno.
Concludendo, si può dunque stimare che i deputati guadagnino al mese – in media – poco meno di 14mila euro mentre i senatori poco più di 14.500 euro.
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