La rinuncia all’eredità è un evento piuttosto comune, perché le parti interessate non intendono andare incontro a spese.
Ricevere in eredità una casa, ad esempio, porta a conseguenti oneri non solo per il passaggio di proprietà ma anche per la manutenzione dell’immobile stesso, sebbene poi si possa vendere. Non sempre si riceve però un appartamento facilmente immettibile sul mercato, perché magari si tratta di un rudere, e dunque non conviene.
Sono moltissime altre le motivazioni che spingono le persone a non volere dei beni immobili o mobili in eredità, ma è bene sapere subito che la procedura non è semplice e può costare comunque degli esborsi.
Quanto costa la rinuncia all’eredità e come fare a manifestare legalmente la propria volontà
Può capitare che tra un gruppo di eredi ci sia un soggetto rinunciante, che sicuramente va incontro a minori spese rispetto ai soggetti che accettano il lascito di un defunto.
Chi non vuole l’eredità ha tre possibilità per manifestare questa volontà, ovvero:
- con dichiarazione rilasciata al cancelliere del tribunale;
- con dichiarazione rilasciata al notaio di propria fiducia;
- lasciando decorrere il termine di 10 anni per l’accettazione dell’eredità.
Nel primo caso, il rinunciante deve portare tutta la documentazione necessaria, a partire dai propri documenti fino alla copia del testamento laddove fosse stato redatto e il certificato di morte del defunto che ha lasciato l’eredità. Le spese possono arrivare a qualche centinaio di euro più le marche da bollo per la registrazione dell’atto.
Nel secondo caso, il soggetto che intende rinunciare all’eredità dovrà rivolgersi a un Notaio e pagare le spese richieste dal professionista. Le tariffe variano molto, ma in generale si spendono dagli 800 euro in su, a cui vanno aggiunte le spese di cui sopra.
Un altro sistema è applicare la cosiddetta “rinuncia tacita”, ma si tratta di una scelta che è bene vagliare attentamente. Infatti la Legge prevede che se l’eredità non viene accettata entro 10 anni è come se si fosse rifiutata. Non è però così molto semplice perché il rinunciante deve dimostrare di non aver usufruito affatto dei beni oggetto di eredità.
Inoltre c’è da dire che la Legge prevede anche che chi ha ereditato i beni, se non fa l’inventario entro 3 mesi e se nei 40 giorni successivi non effettua la rinuncia, è come se avesse accettato l’eredità.
Di conseguenza è sempre bene calcolare una spesa minima di un migliaio di euro per rinunciare definitivamente e in modo regolare all’eredità.