La Legge italiana è piena di cavilli e informazioni che spesso rimane difficile ricordare tutte le indicazioni. Per esempio l’IRPEF è sempre dovuto?
IRPEF è l’acronimo di Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche. Viene corrisposto dal proprietario di un bene immobile che genera un reddito tassabile.
La tassazione degli immobili in Italia è molto specifica. Le imposte sulle case rappresentano una fetta importante delle entrate tributarie dello Stato e degli enti locali. Gli italiani devono pagare l’IMU e la TARI come imposte di natura patrimoniale e l’imposta di registro, l’imposta ipotecaria e l’imposta catastale come tasse sui trasferimenti.
Poi c’è l’IVA da versare se non è dovuta l’imposta di registro con tassazione piena, ordinaria e agevolata. Aggiungiamo le imposte di natura reddituale ossia l’IRES – Reddito delle Società – con l’aliquota del 24% (che deve essere corrisposta dalle società per azioni, a responsabilità limitata, dalle società cooperative, dagli enti pubblici e privati…) e la cedolare secca sulle locazioni immobiliari per uso abitativo con aliquota del 21%. Finiamo con l’IRPEF, la tassa dovuta dai cittadini residenti e non sul territorio italiano percettori di un reddito legato al possesso di un immobile.
IRPEF e immobile in fase di ristrutturazione non locato
L’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche è legata al possesso di una casa, un fabbricato, un terreno che generano reddito.
Deve essere corrisposta anche dai cittadini che impiegano capitali, che hanno un reddito da lavoro dipendente, da lavoro autonomo, dall’esercizio di un’impresa o plusvalenze realizzate con compravendite immobiliari, finanziarie, commerciali. Rientrano anche le vincite, i diritti d’autore, gli affitti, lo sfruttamento dei brevetti, le entrate per attività sportive e le pensioni.
Soffermiamoci sull’IRPEF dovuta per la proprietà di un immobile. Nello specifico di un fabbricato non locato situato nello stesso Comune dell’abitazione principale. Il proprietario dovrà pagare l’imposta se il fabbricato si trova in fase di ristrutturazione straordinaria? Facendo riferimento alla normativa – articolo 36 comma 3 del TIUR – se gli immobili non producono reddito di fabbricati non devono essere riportati nella dichiarazione dei redditi.
Significa che chi possiede un immobile per cui sono state rilasciate concessioni, licenze e autorizzazioni per il risanamento conservativo, per il restauro, la ristrutturazione edilizia non dovrà riportarlo in dichiarazione se non produce reddito. L’eccezione durerà fino a quando non scadrà il provvedimento edilizio. L’immobile dovrà essere poi reinserito in dichiarazione una volta terminato il periodo di riferimento del provvedimento. Rimane il fatto che durante il periodo indicato l’unità immobiliare non dovrà essere stata utilizzata.