Le banche valuteranno con attenzione la richiesta di prestito di un cattivo pagatore ma l’esito non è scontato. Potrebbero esserci buone notizie.
Il prestito sta diventano la prima spiaggia per un numero sempre maggiore di famiglie. La liquidità è difficile da accumulare e di conseguenza si ricorre facilmente ad un finanziamento.
A causa dell’inflazione e dell’aumento del costo della vita riuscire a mettere da parte risparmi è quasi impossibile soprattutto se c’è un solo stipendio in famiglia. Significa non avere dei fondi da cui attingere per affrontare una spesa improvvisa o comprare un’auto nuova, pagare la ristrutturazione del bagno o il matrimonio del figlio. L’unica soluzione rimane il prestito da chiedere alle banche o finanziarie.
In questo modo si riceverà una somma da poter spendere come si desidera e da restituire secondo un preciso piano di ammortamento. Si chiamano prestiti personali, non devono essere giustificati e sono volti all’erogazione di somme non elevate. Anche se l’importo richiesto è ridotto, prima di accordare il finanziamento la banca verificherà l’affidabilità creditizia del possibile cliente. Controllerà, dunque, se il richiedente ha o meno le risorse finanziarie per poter pagare mensilmente le rate del prestito e verificherà che non sia un cattivo pagatore.
Le banche concedono prestiti ai cattivi pagatori?
I cattivi pagatori sono i soggetti che ritardano oppure omettono un pagamento delle rate di un prestito contratto e di conseguenza vengono iscritti nell’elenco dei cattivi pagatori. Ogni banca prima di concedere un finanziamento verifica se il richiedente è inserito o meno nel registro consultando i Sistemi di Informazioni Creditizie.
Risultando un cattivo pagatore non si riceverà il prestito a meno che non si chieda una cessione del quinto. Questa è la possibilità che i dipendenti o i pensionati hanno di ricevere liquidità seppur considerati cattivi pagatori. La cessione del quinto è una particolare forma di finanziamento che prevede il rimborso diretto della rata del debito dalla busta paga o dal cedolino della pensione. La solvenza, dunque, sarà assicurata e di conseguenza il prestito concesso. La rata mensile non potrà superare, però, un quinto dello stipendio o della pensione.
Altri istituti propongono strade diverse ai cattivi pagatori. Il prestito cambializzato è un esempio di alternativa concessa agli iscritti al Crif. Si tratta di un finanziamento personale non finalizzato rimborsato ogni mese tramite cambiali. La cambiale è una garanzia sufficiente per la banca per concedere la liquidità richiesta essendo un titolo esecutivo che permette chi la riceve di esigere dal debitore la somma indicata.