Non tutti sanno che esistono 3 tipi di stufe a pellet. Scopriamo quali sono per scegliere con consapevolezza e risparmiare sul riscaldamento.
All’improvviso è giunto il freddo. In molti hanno iniziato ad accendere i riscaldamenti o le stufe a pellet. Queste ultime si stanno diffondendo sempre di più, anche perché il prezzo del gas continua a salire.
Infatti, recentemente Arera ha pubblicato alcuni dati piuttosto allarmanti per quanto riguarda il gas. Il prezzo di questo combustibile è aumentato e, di conseguenza, anche le bollette. I clienti del mercato tutelato hanno registrato un aumento del 12% solo a ottobre: significa un aumento di 159 euro annui a famiglia.
Di conseguenza, in molti cercano soluzioni alternative per risparmiare sul riscaldamento e il pellet, non è altro che lo scarto del legno non trattato, ha un costo decisamente inferiore al gas. Tra le opzioni c’è la stufa a pellet. Tuttavia, anche in questo caso la scelta diventa difficile poiché sono in pochi a sapere che esistono 3 tipologie di stufe tra cui scegliere: idro, ventilata e combinata. In molti non sanno le differenze.
Stufe al pellet: canalizzate, ventilate o idro, ecco le differenze
Le stufe a pellet sono impianti di riscaldamento che per funzionare hanno bisogno del pellet, un materiale naturale ricavato dagli scarti del legno (non trattato) e trasformati in piccoli cilindri. È considerato un combustibile ecologico perché non inquina e non sporca.
Rispetto agli altri materiali, il pellet ha un prezzo inferiore soprattutto se acquistato “fuori stagione”, ossia da maggio a luglio. Infatti, a partire da agosto e, quindi, avvicinandosi verso la stagione invernale, il prezzo si normalizza.
Scegliere la stufa a pellet, però, non è così semplice come si crede perché ne esistono 3 tipologie, idro, combinata o ventilata, e non tutti conoscono le differenze. Per questo motivo, si consiglia di rivolgersi a un tecnico specializzato che aiuterà nella scelta in base alle esigenze della propria casa.
La più diffusa è la stufa a pellet ventilata o ad aria utilizzata per riscaldare ambienti più piccoli ma la diffusione del calore dipende dalla tipologia di casa da riscaldare: sarà più uniforme se l’ambiente è open space; di meno se ci sono porte e pareti.
Tuttavia, se la casa è disposta su due piani, questa stufa non sarà sufficiente e, quindi, bisognerà aggiungere altri sistemi di riscaldamento, con ulteriori spese.
La stufa canalizzata, invece, sono indicate per riscaldare spazi più ampi. Il funzionamento è simile a quello precedente ma il calore si diffonde in maniera più omogeneo, raggiungendo anche gli ambienti più lontani dalla stufa, grazie alla presenza di griglie.
L’aria, invece di uscire da bocchettoni come nelle stufe ventilate, è indirizzata all’interno di condotte e tubature collegate con l’impianto.
Infine, le stufe a idro o termostufe generano il calore utilizzando l’impianto idraulico a cui sono collegate: la diffusione del calore avviene tramite termosifoni o riscaldamento a pavimento.
Queste possono anche essere utilizzate per produrre acqua calda sanitaria.