La Manovra fiscale è in dirittura d’arrivo ma ci sono ancora alcuni temi da approfondire come quello del Superbonus.
Nel 2024 l’aliquota del Superbonus scenderà al 70%. Sarà così per tutti o c’è chi potrà approfittare ancora del 110% o del 90%?
Siamo ancora qui, a fine 2023, a parlare del Superbonus e di come la misura cambierà. Negli anni le modifiche apportate sono state numerose e quasi sempre peggiori per i contribuenti. Il Bonus edilizio è stato contestato, amato, odiato. Per tanti cittadini è stata una benedizione riuscendo a ristrutturare casa a costo zero. Per altri è stata una maledizione che ha portato solo disagi.
Cosa accadrà nel 2024? Dal 1° gennaio l’aliquota scenderà al 70% per tutti e l’agevolazione non sarà più fruibile per gli interventi sulle villette. Occorrerà terminare gli adempimenti entro la fine dell’anno con la massima precisione. Anche un solo piccolo errore o imprecisione può comportare l’addio alla misura con la conseguenza di dover pagare i lavori completamente senza aiuti.
Stop al 110% anche per chi ha già iniziato i lavori. Gli adempimenti sono da compiere entro fine 2023. Attenzione alla mancata verifica della regolarità contributiva, al non completamento degli interventi, al mancato saldo delle fatture entro il 31 dicembre. La detrazione si potrebbe perdere così come qualsiasi altro beneficio fiscale.
E cosa dire dei contribuenti che hanno avuto una sospensione dei lavori a causa delle imprese inadempienti? Per i condomini non c’è stato alcun allungamento dei tempi, la Manovra non ha accettato tale ipotesi. L’unica salvezza è il Milleproroghe ma chissà quando arriverà. Superbonus 110% e conti pubblici non vanno d’accordo, ecco perché la mini proroga non è arrivata.
Se si riuscisse a fare in tempo con le risorse a disposizione l’unica possibilità per i condomini sarebbe quella di riuscire a consegnare la documentazione entro il 12 gennaio 2024 per recuperare il 110% o il 90% sulle spese del 2023. Si pensa anche a un rinvio di tre mesi per i cantieri che hanno raggiunto il 70% di avanzamento dei lavori ma al momento si tratta solo di possibilità senza certezze.
Una proroga è necessaria, però, perché se non dovesse esserci si stima che al 31 dicembre circa 25 mila cantieri dovranno fermarsi con effetti gravi sulle imprese e sulle famiglie. Scatterebbero contenzioni legali in gran quantità e tale prospettiva non è auspicabile.
Per le nuove richieste, invece, è certa l’aliquota al 70% dal 1° gennaio ma solo per i condomini. E nel 2025 l’aliquota scenderà ancora arrivando al 65%. Conviene ancora la misura o vale la pena considerare altri Bonus edilizi?
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