Può capitare che la tredicesima non venga pagata ai lavoratori, ma ci sono delle soluzioni per non perdere la mensilità: ecco che cosa fare.
L’erogazione aggiuntiva all’emolumento che i datori di lavoro devono erogare obbligatoriamente per legge ai propri dipendenti arriva in concomitanza con l’ultimo mese dell’anno e con le festività natalizie.
Secondo le normative italiane, la tredicesima mensilità è destinata ai lavoratori dipendenti subordinati che prestano il proprio servizio in diversi settori professionali. Costituisce un pagamento aggiuntivo che corrisponde a un mese in più nella retribuzione, sempre secondo gli obblighi previsti per la legge.
Un dipendente, inoltre, ha la possibilità di ricevere anche la quattordicesima mensilità nel caso in cui questa è prevista dal contratto di lavoro. Tuttavia, ci sono alcune aziende che non pagano la somma pattuita o fanno ritardo. Con il decorso del mese di dicembre si parla di tredicesima non pagata, per questo ci sono delle soluzioni da sapere.
Prima di contattare un legale è bene sapere che il pagamento della tredicesima mensilità deve avvenire prima della fine di dicembre per tutti i lavoratori, come viene specificato nei contratti collettivi i quali possono anche specificare se ci sono dei giorni di “tolleranza”, ovvero quel lasso in cui si può posticipare il pagamento senza sanzioni.
Per richiedere il pagamento della mensilità la prima cosa da fare è andare in “via bonaria”, ovvero sollecitare l’azienda tramite raccomandata o posta certificata. Se questa azione è inefficace, il lavoratore può rivolgersi alla Direzione del Lavoro competente sul territorio, questo può avvenire con o senza un avvocato per far intervenire l’Ispettore del lavoro.
Se nemmeno con l’intervento dell’Ispettore il pagamento avviene, esiste un’altra via, sicuramente più incisiva, ovvero aprire un contenzioso con l’azienda in via giudiziaria e quindi chiedere al datore di lavoro il pagamento della tredicesima tramite il decreto ingiuntivo. In questo caso, il lavoratore ha bisogno dell’intervento di un avvocato che segue il caso e contatta il giudice del lavoro competente. Una volta notificato il decreto, il datore di lavoro ha 40 giorni di tempo per pagare la tredicesima oppure fare opposizione alla mossa del dipendente.
Ci sono dei casi in cui la tredicesima non va pagata perché non matura, come l’aspettativa non retribuita, il congedo parentale, l’astensione per malattia del figlio, assenza per malattia o per permessi non retribuiti; non viene corrisposta nel caso in cui non si lavora per 15 giorni in un mese; in presenza di un contratto part time verticale o misto.
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