Molti lavoratori e pensionati hanno notato che la tredicesima è meno ‘pesante’ rispetto alle mensilità di pensione e stipendio. Ecco perché.
Come in molti già sapranno, la tredicesima mensilità consiste in una mensilità retributiva supplementare, erogata in prossimità delle feste natalizie ai lavoratori. Prevista anche a favore dei pensionati, detta mensilità risulta però generalmente di importo più basso di una qualsiasi mensilità di stipendio o pensione dell’anno.
Proprio così e c’è infatti chi si domanda perché la somma della tredicesima mensilità è minore di quella del rateo pensione dell’ultima mensilità di stipendio dell’anno. Di seguito daremo qualche chiarimento a riguardo.
Più tasse sulla tredicesima: così in estrema sintesi può essere spiegato il perché dell’ammontare più basso di questa mensilità ulteriore di stipendio o pensione. La tredicesima della pensione è tassata ai fini IRPEF come tutte le altre mensilità ma senza apporre detrazioni, e ciò, di solito, implica un prelievo fiscale un po’ più consistente rispetto a quello delle altre dodici mensilità dell’anno.
Ricordiamo anche che alla tredicesima mensilità vanno sottratti i contributi previdenziali e fiscali nel caso del lavoratore, e – lo rimarchiamo – non sono applicate le detrazioni per lavoro dipendente spettanti per l’anno precedente. La tassazione applicata è quella ordinaria.
Ecco perché, pur essendo formalmente una mensilità aggiuntiva calcolata sulla base di quanto incassato durante l’anno in busta paga o nella pensione, l’importo della tredicesima non è mai uguale allo stipendio mensile, incassato dal dipendente, o alla pensione.
Da notare altresì che sulla tredicesima, assegnata e pagata nel mese di dicembre ai pensionati e ai lavoratori subordinati (sulla scorta di quanto previsto dal Ccnl di categoria), si versa l’IRPEF in relazione allo scaglione di reddito, come anche alle trattenute previdenziali.
In pratica, la tredicesima si individua nel 12esimo dello stipendio per ciascuna mensilità lavorata nell’anno solare (retribuzione lorda mensile moltiplicata per il numero di mesi lavorati) al netto delle ritenute fiscali e Inps. In altre parole, la formula standard per sapere l’ammontare della tredicesima prevede la moltiplicazione della retribuzione lorda mensile (compresi possibili scatti di anzianità) per il numero dei mesi lavorati e la divisione del risultato per dodici, tenendo conto di tasse e contributi.
Concludendo, come abbiamo visto sopra, la tredicesima anche quest’anno sarà più bassa dello stipendio – e della pensione – in quanto è più tassata rispetto a una busta paga o un trattamento previdenziale mensile.
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