La scelta del conto corrente passa anche dai vantaggi che offrono, con alcuni che si evidenziano particolarmente: ecco quali sono.
Prima di aprire un conto corrente bisogna individuare la soluzione più adeguata alle proprie esigenze, conoscendo alcune informazioni come le spese che ogni istituto addebita ai clienti. A maggior ragione quest’anno in cui ci saranno dei rincari che colpiranno il settore delle banche.
Se il Bancomat è spesso gratuito, adesso secondo un’analisi realizzata nel mese di dicembre su dieci enti bancari da Altroconsumo per L’Economia del Corriere della Sera si segnala un costo medio annuo salito a 10,80 euro rispetto ai 9,190 euro registrato lo scorso gennaio.
La ricerca realizzata si fonda su una simulazione che analizza i conti più vantaggiosi di 297 istituti diversi, sia online che a sportello. La simulazione prende in considerazione conti con una giacenza media di 4.000 euro all’anno, con accredito dello stipendio, domiciliazione delle bollette, 12 rate del mutuo e 12 prelievi ATM, effettuazione di dieci bonifici online verso un altro ente.
L’indagine di Altroconsumo ha permesso di stilare una classifica sui migliori conti correnti online e non. Nella parte digitale si evidenziano le banche che offrono tassi attivi competitivi. Banca Sistema si posiziona al primo posto con l’1,5% lordo (1,11% netto), seguita da Banca Progetto con lo 0,25% (0,19%) e Banca Ifis con lo 0,20% (0,15%). Banca Sistema si segnala per il conto “Si conto! Corrente” che consente al cliente di guadagnare 44,40 euro all’anno, considerando una ritenuta fiscale del 26%.
Per quanto riguarda le banche tradizionali, considerando quelle con almeno una sede a Milano, al primo posto c’è Ibl Banca con Controcorrente-Semplice, all’interno un’offerta di guadagno annuo di 2,96 euro. In altri casi, si registra un costo per il cliente: 18 euro in Banca Sella (Conto Start), 23,99 euro in Unicredit (Genius Green) e 24 euro di Widiba-Mps con il suo Conto Start.
Secondo l’analisi, i costi dei conti correnti crescono ancora registrando incrementi medi fino al 22%, mentre i rendimenti nelle grandi banche tradizionali restano fermi a quota zero, salvo promozioni sporadiche. I tassi passivi aumentano superando la soglia del 18%, una tendenza che si riflette anche nei canoni di Bancomat e carte di credito.
Tra i più colpiti ci sono i giovani e poi le famiglie, anche se si segnalano aumenti minori per i pensioni con alcune eccezioni. Tra queste troviamo le Poste con il suo +23%, Bpm con un +48% e Credem con un +16%.
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