Il settore automobilistico ha al suo interno tanti marchi, ma come funziona il processo di svalutazione? Occhio a queste aziende.
Negli ultimi anni il segmento di mercato automobilistico ha segnalato più di qualche problema, una vera e propria crisi che ha fatto saltare diverse delle classiche convinzioni, con modelli usati arrivati a costare più di quelli nuovi.
Con il passare del tempo, una vettura si svaluta ma questo processo non è uguale per ogni modello. Ci sono alcuni brand che si svalutano maggiormente e altri che riescono a mantenere un valore alto. Questo importante scenario è stato analizzato e approfondito grazie allo studio di carVertical. Scopriamo insieme quali brand si evidenziano, sia da un lato che dall’altro, in questo ambito.
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L’analisi di carVertical si è verificata su 72 milioni di unità di dati tra il 2019 e il 2022 in Europa, Australia e Stati Uniti. I risultati emersi sono stati vari ma un marchio su tutti è riuscito a far capire come i propri veicoli si svalutino meno nel tempo, stiamo parlando di Porsche.
Dietro la nota azienda tedesca, si posizionano Jeep e Mini. Porsche produce auto sportive ma i suoi modelli sono decisamente pratici per la guida quotidiana. La 911 è con ogni probabilità una delle auto più iconiche della storia di questo settore e vanta tanti estimatori. Per questo motivo non c’è assolutamente da stupirsi sul fatto che la domanda vada a superare l’offerta.
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Le auto dell’azienda tedesca sono affidabili, durature e hanno un aspetto che intriga i potenziali acquirenti. Oltre a questo importante marchio, anche Toyota e Hyundai mantengono un alto valore residuo, con modelli che spesso garantiscono un costo di manutenzione basso.
Fra i brand maggiormente votati alla svalutazione troviamo Audi, Chrysler e SEAT. La svalutazione massima di una Chrysler può arrivare a toccare il 96,8% in 25 anni di media. Anche altri marchi molto noti, come BMW e Volvo perdono il proprio valore in maniera significativa. Per fare un paragone, le Toyota raggiungono il valore più basso dopo 19 anni mentre le BMW dopo 21. Ma le vetture giapponesi perdono circa l’88,7% del valore mentre quelle tedesche scendono a 93,8%.
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