I pronto soccorso stanno affrontando le conseguenze dell’influenza che sta colpendo milioni di italiani. L’emergenza spaventa.
Lo scorso anno si è concluso con l’inizio di svariati episodi influenzali, una vera epidemia di virus respiratori che sta avendo ancora oggi un grande impatto sui cittadini italiani. I contagi aumentano numerosi e tante persone sono preoccupate dai sintomi, a tal punto da riversarsi nei pronto soccorso.
L’influenza non ha solo anticipato la sua marcia ma si sta dimostrano anche un nemico molto duro da superare. I sintomi che accusano le persone sono simili a quelli del Covid con febbre, tosse, dolori muscolari ed articolari, problemi di respirazione, mal di testa, mal di gola o problemi gastrointestinali. In aggiunta c’è una sensazione di stanchezza e affaticamento che resiste anche dopo la fine dell’influenza.
Molto simile al Long Covid, il Long flu rappresenta un duro colpo all’organismo e al sistema immunitario. Considerando inoltre i numerosi virus in circolazione non è da escludere una ricaduta, che influisce in maniera negativa sul sistema sanitario nazionale.
Emergenza influenza in Italia: sistema sanitario in difficoltà
Il Presidente della Società Italiana di medicina generale e delle cure primarie, Alessandro Rossi, ha descritto una situazione preoccupante per la sanità del paese. I medici di famiglia sono contattati ogni giorno da un numero di pazienti sempre più alto, le richieste di visita sono raddoppiate così come le certificazioni. Inoltre i pronto soccorso accolgono numerose persone con sintomi influenzali gravi, a questo si affianca l’aumento delle richieste di prestazioni.
L’emergenza sanitaria di quest’anno è più forte rispetto al passato, una situazione che da un lato mette in atto numerose necessità dei cittadini e dall’altra mostra la difficoltà dei medici di base davanti a tutte queste richieste. Alessandro Rossi ha sottolineato che le chiamate ai medici di base sono circa 4 milioni, un numero altissimo se si considerano i 40.000 dottori a livello nazionale. Un carico da gestire straordinario dovendo ascoltare, fare certificati e fornire le giuste indicazioni. Un aiuto è rappresentato dalla ricetta dematerializzata arrivata con la pandemia, che può alleggerire l’affollamento in studio ma non quello derivato da chiamate e visite a casa.
In breve, quanto sta accadendo è probabilmente l’epidemia influenzale più forte dell’ultimo decennio con 17,2 casi per 1000 assistiti. A rafforzare già questi rilevanti numeri è il fatto che l’influenza odierna ha colpito più di un milione di persone durante il periodo natalizio e delle conseguenti festività.