Riscaldarsi in inverno è un priorità. Per non intaccare il conto corrente si possono considerare delle alternative al gas: ecco quali sono.
Il periodo invernale è contraddistinto da giornate molto fredde e che richiedono un giusto piano di riscaldamento. Negli ultimi anni i costi energetici sono aumentati a dismisura e oggi il gas non rappresenta più una valida alternativa in tal senso.
Il metano è un combustibile considerato economico fino a qualche tempo fa, ma il conflitto tra Russia e Ucraina ha rovesciato completamente gli equilibri generando un forte scompiglio sul mercato e costringendo i governi a cercare delle alternative. Un discorso che vale anche per i consumatori che ora si chiedono quale siano queste nuove opzioni. Entriamo nei dettagli per scoprire vantaggi e svantaggi di tutte le soluzioni più interessanti.
La prima alternativa al gas è il pellet anche se i costi sono aumentati durante il corso del 2022. Già prima dello scoppio della guerra, infatti, si è segnalato un incremento abbastanza inatteso. Ora un sacco di pellet da 15 kg è tornato ad una media di 6 euro dopo aver raggiunto quota 15 euro. Ad ogni modo, il risparmio concesso dal pellet o da altri tipi di biomassa riguarda soprattutto la gestione. La stufa a pellet deve essere pulita spesso e i consumi sono alti, con un sacco che può terminare in poche ore. Quindi o si acquista un carico ad inizio stagione oppure si possono fare piccoli acquisti periodici.
Passiamo alla caldaia elettrica che ha il vantaggio di poter essere usata facilmente e avere un rendimento termico molto elevato. Di contro, bisogna tenere in considerazione il costo del chilowattora, anch’esso in costante aumento.
Una buona soluzione rispetto al gas è sicuramente rappresentata dalla pompa di calore, utilizzabile sia in inverno per riscaldare che in estate per rinfrescare l’abitazione. Purtroppo non è indicata per riscaldarsi in zone in cui il clima è molto rigido, soprattutto al nord dell’Italia.
Infine, bisogna considerare la distinzione tra pannelli solari termici e quelli fotovoltaici. I primi sono usati per produrre acqua calda sanitaria, i secondi servono per generare energia elettrica affinché si possa rendere la casa indipendente o semidipendente da una rete elettrica nazionale. L’energia prodotta può servire ad alimentare le pompe di calore e i pannelli radianti, oppure la ventola che produce calore dalle stufe a pellet.
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