È allarme per le offerte di lavoro false; una nuova truffa online che colpisce chi sta cercando una occupazione professionale: ecco come funzionano e come riconoscerle.
Il mercato delle offerte di lavoro sul web è talmente enorme e variegato che si muovo milioni di persone ogni giorno. Utopico e impensabile credere che non possa attirare l’attenzione di criminali pronti a tutto pur di mettere in pratica i loro piani.
Il web è da sempre un luogo di grandi opportunità professionali, ma anche uno spazio in cui persone senza scrupoli sono in grado di adescare le loro vittime e rubare loro denaro e dati personali. Negli ultimi tempi, le forze dell’ordine hanno messo in guardia i consumatori sulle offerte di lavoro false.
Ci si riferisce a quegli annunci di lavoro, che vengono visti sui social media o da LinkedIn o da siti di recruiting, in rapida evoluzione ed espansione che stanno colpendo un numero sempre più ampio di utenti che hanno intenzione di cambiare lavoro e cercarne uno da zero. Per questo motivo è necessario capire come agire.
In rete non è difficile trovare le offerte di lavoro false, ovvero quelle che hanno come obiettivo quello di strappare i documenti e il codice fiscale agli utenti. Lo scopo è quello di usare l’identità degli utenti per accedere a conti correnti bancari online e quindi provare a chiedere prestiti, conto corrente, acquistare veicoli e quant’altro.
È bene sottolineare che si tratta di azioni fraudolente previste come reato dal Codice Penale. Tuttavia, è importante evitare di correre in queste frodi se si ascoltano alcuni consigli su come potersi difendere al meglio. Il primo passo da fare è quello di verificare la serietà dell’interlocutore: un’agenzia serie non chiedere mai un documenti per messaggio o email.
Tuttavia, non tutti sanno che i criminali possono rubare l’identità anche attraverso il Curriculm Vitae, il quale spesso contiene dei dati. Per questo motivo l’ideale è sempre quello di omettere di inserire i dati superflui nel CV che appunto potrebbero essere uno strumento pericoloso nelle mani dei criminali.
Quando ci si riferisce ai dati superflui da non inserire all’interno di un CV si pensa alla città di nascita, alla data di nascita, all’indirizzo di casa completo, alla foto personale, al codice fiscale, ai dati bancari e finanziari e all’autorizzazione alla privacy.
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