Nel 2024 i prestiti potrebbero far tirare un sospiro di sollievo ai consumatori finali: scopriamo qual è la situazione attuale.
La situazione economica mondiale non permette ai consumatori di essere tranquilli, ma un piccolo aiuto durante quest’anno potrebbe arrivare dai prestiti. Si è aperta la possibilità infatti di poter accedere al credito senza dover sostenere un ingente capitale di denaro.
I prestiti nel 2024 dovrebbero manifestare un trend positivo, contrariamente ai dati segnalati e ricavati fino a questo momento. L’European Bank Lending Economic Forecast 2023 (EY) ha previsto un potenziale rialzo in tutti i comparti, da quelli privati fino ad arrivare a quelli per le aziende.
La curva dei finanziamenti ha registrato un calo decisamente evidente, che ha portato ad una perdita per i privati e le imprese, con la richiesta di credito nettamente inferiore rispetto agli anni passati. Questa situazione però potrebbe cambiare durante il 2024: ecco come.
I prestiti nel 2024 dovrebbero rimanere fuori dalla curva dei finanziamenti registrati fino a questo momento, il cui risultato è stato dettato da una contrazione negativa del -1,9% per il settore privato e -5,1% per i crediti alle imprese. Nonostante le varie criticità, dai mutui alle domande sui prestiti, secondo il report di EY, la curva dovrebbe essere in rialzo nel 2024.
Si prevede un +1,1% per i prestiti, che potrebbe aumentare al +2,5% il prossimo anno registrando un altro dato positivo (+1,4%) per i prestiti alle aziende. Anche i mutui dovrebbero salvarsi da una possibile crisi immobiliare, che però al momento sembra scongiurata.
I finanziamenti hanno subito dei rallentamenti ma il mercato globale potrebbe salvarsi per due motivi: la crescita contenuta per via dei costi delle abitazioni e per tassi di interesse probabilmente in miglioramento nel 2024.
Stefano Battista, vertice dell’EY, ha voluto diffondere le sue considerazioni in merito all’andamento dei finanziamenti nel 2024. Battista ha sottolineato da subito le difficoltà ad operare degli intermediari finanziari, con i tassi di interesse più alti dalla nascita dell’Eurozona. Il quadro di riferimento rimane incerto nonostante l’inflazione ed i prezzi dell’energia stiano scendendo. Per il futuro, gli istituti italiani dovranno intraprendere delle azioni per confermare la solidità degli indicatori economico-finanziari in un anno in cui i tassi di interesse dovrebbero ridursi, continuando a sostenere i clienti e mantenendo un piano di investimento rilevante e che poi a concentrarsi sulla trasformazione tecnologica digitale.
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