Ci sono alcuni trucchi infallibili per inviare un messaggio a chi ci ha bloccato su WhatsApp. Ecco quali sono.
Attenzione all’invadenza però. Per quanto sia frustrante il blocco su WhatsApp è fondamentale rispettare la privacy o la sicurezza dell’altra persona. Premesso questo, qualcosa si può tentare per comunicare ugualmente.
In primo luogo bisogna capire che se qualcuno ci ha bloccato su WhatsApp lo ha fatto perché, con ogni probabilità, non vuole avere a che fare con noi. E dunque sarebbe meglio rispettare la sua decisione. Se però siamo convinti che il blocco nasca da un malinteso o da un errore, possiamo provare a riprendere un contatto col trucco del gruppo.
In altre parole possiamo chiedere a un amico comune a noi e alla persona che ci ha bloccato di creare un gruppo con entrambi i contatti. Dopodiché potremo chiedere al nostro amico di abbandonare gentilmente il gruppo in modo da poter parlare privatamente con la persona che ci ha bloccato. È l’unica maniera di poter scrivere a qualcuno che ci ha bloccato su WhatsApp, almeno finché la persona offesa non dovesse a sua volta uscire dal gruppo.
Inutile dire che occorre essere gentili e rispettosi nel cercare di capire il motivo del blocco e cercare di ripristinare un rapporto pacifico. Sarebbe controproducente voler forzare le cose o insistere troppo.
Altri trucchi per scrivere alla persona che ti ha bloccato su WhatsApp
Altri trucchi per cercare di scrivere a chi ci ha bloccato su WhatsApp possono essere questi.
- Inviare un messaggio con un’altra app di messaggistica: non è detto però che l’altra persona la usi effettivamente o riceva le notifiche.
- Utilizzare un altro numero telefonico: questo comportamento potrebbe però essere reputato scorretto e metterti ulteriormente in cattiva luce agli occhi del “bloccatore”. Oltre che portare al blocco anche di questo secondo numero.
- Chiedere l’intervento di un amico comune: possiamo provare a chiedere a un amico comune di fare da intermediario assicurando di non voler dare fastidio.
- Scrivere una e-mail: vista la formalità del mezzo, potrebbe non essere opportuno scrivere via posta elettronica. Muoversi in questa maniera rischia di essere interpretato come un segno di invadenza. Senza contare che la persona offesa potrebbe anche non leggere regolarmente i messaggi via mail. Meno opportuno ancora se la casella di posta è quella usata per il lavoro.
- Far passare del tempo: se le soluzioni precedenti non hanno funzionato o sono impraticabili, forse meglio lasciare che si plachino le acque e ritentare più avanti. Così daremo modo alla persona infuriata con noi di “sbollire” e ragionare a mente più lucida. Ad ogni modo è indispensabile rispettare la sua libera decisione. Tanto più che cercare di contattarla contro la sua volontà potrebbe anche sfociare in una denuncia per stalking.