Alcuni oggetti d’uso quotidiano possono diventare delle colonie di batteri perché sfuggono all’attenzione della pulizia: ecco quali sono.
Le faccende casalinghe devono tenere in considerazione tanti passaggi affinché si possa raggiungere quel livello di pulizia auspicato. Data la grande mole di lavoro però possono sfuggire alla propria attenzione degli oggetti che poi si trasformano in colonie di batteri.
Quotidianamente si fa ricorso a tantissimi oggetti, con alcuni che non vengono puliti a dovere. Non è un caso che se pensiamo agli elementi più sporchi in casa, la mente va al WC e alla pattumiera ma non è affatto così. Ci sono degli oggetti che si pensano puliti ma che invece attirano germi e batteri come il tagliere o il lavello della cucina.
Uno studio del Servizio di ispezione e sicurezza alimentare del Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti (FSIS) ha evidenziato più di 200.000 specie diverse presenti in casa tra insetti, funghi e batteri. La maggior parte è sostanzialmente “innocua” per le persone ma per altri non è così.
Attenzione in casa, ecco gli oggetti più sporchi: spiccano delle sorprese inaspettate
Ogni giorno ci si interfaccia con una serie di oggetti che poi favoriscono la proliferazione dei germi e dei batteri. In prima battuta troviamo la maniglia della porta che risulta una delle superfici più sporche in assoluto, anche se al tempo stesso ci si dimentica di pulirla a dovere.
Subito dopo la maniglia troviamo gli utensili da cucina, tra cui spiccano i taglieri. Batteri come la Salmonella, l’Escherichia coli e il Campylobcter possono diffondersi facilmente su queste superfici tramite il contatto con verdure non lavate o carni crude. Sempre in cucina altri punti di contatto a cui si fa poca attenzione sono: le maniglie dei bollitori, i rubinetti, i libri di ricette e gli apriscatole.
In bagno bisogna avere grande attenzione verso lo spazzolino da denti, oggetto fondamentale per l’igiene orale. Lo spazzolino umido è un grande richiamo per i batteri presenti nell’aria. Il consiglio è di sciacquarlo con qualche goccia di collutorio dopo averlo utilizzato.
L’utilizzo delle spugne deve contemplare una importante attività di pulizia. Lo studio pubblicato su Scientific Reports nel 2017 ha evidenziato che questo oggetto subisce una grande colonizzazione di alcune specie di batteri. Questo processo avviene perché perché la spugna, dopo essere stata utilizzata, non viene lavata e pulita e viene spesso lasciata bagnata.
Infine, probabilmente tra gli oggetti più insospettabili troviamo i cuscini. Secondo il produttore di letti e materassi Silentnight, una persona adulta arriva a perdere fino ad un litro di sudore in una notte, portando fino a 16 tipi di batteri sul guanciale. Per questo motivo si consiglia di lavare le federe e protezioni frequentemente, mentre i cuscini dovrebbero essere lavati circa ogni tre mesi con un ciclo di lavaggio impostato a 60 gradi.