Alle RC auto si aggiunge un nuovo obbligo che comporterà un’altra spesa per gli automobilisti nel 2024: ecco quali veicoli saranno coinvolti.
Gli automobilisti italiani dovranno farsi carico di un’altra spesa inerente all’assicurazione auto. Dal 28 dicembre 2023 è scattato l’obbligo che riguarda determinati veicoli che prima erano esenti da qualsiasi discorso di questo tipo. In sintesi, le varie compagnie avranno l’opportunità di accogliere ulteriori entrate da questa disposizione.
Il 28 dicembre 2023 è stato il giorno in cui sono diventate effettive le norme del decreto legislativo numero 184 del 22 dicembre 2023, in Gazzetta Ufficiale il 13 dicembre 2023. L’introduzione in Gazzetta Ufficiale ha permesso di recepire la direttiva europea (UE) 2021/2118 che introduce varie modifiche in ambito di RC auto.
Tra le modifiche introdotte ce n’è una che potrebbe far storcere il naso ai tanti automobilisti italiani ed europei perché riguarda i veicoli fermi oppure parcheggiati in zone private. Entriamo nei dettagli e proviamo a fare chiarezza sulla nuova misura introdotta.
Sottoscrivere un’assicurazione auto è obbligatorio per chi utilizza un determinato tipo di veicolo. In assenza di una RC auto c’è il rischio di incappare in salate multe: da 866 a 3.464 euro più la perdita di 5 punti dalla patente, sequestro del veicolo e ritiro del libretto, a seconda della gravità della situazione.
Ad affiancare i conosciutissimi obblighi si aggiunge una nuova disposizione che prevede la copertura assicurativa di un’auto ferma in un’area privata. Le nuove disposizioni tengono in considerazione questi due punti:
Il nuovo obbligo è stato giustificato dall’UE a seguito della pericolosità che può manifestare anche un veicolo fermo. Una giustificazione che pone qualche perplessità dal momento in cui si esentano dalla copertura i veicoli soggetti a fermo amministrativo oppure che non sono utilizzati per il trasporto. I dubbi sorgono dal fatto che se un veicolo è considerato come pericoloso anche da fermo, allora questo concetto vale per tutti. Al di là delle intenzioni della direttiva, gli automobilisti dovranno farsi carico di un’altra spesa che nel 2024 si aggiungerà a tutte le altre già in programma.
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