I primi due mesi dell’anno sono importanti per quanto riguarda la rottamazione cartelle esattoriali. Fare attenzione alle scadenze e alle novità sui pagamenti: le ultime informazioni.
Per evitare di decadere dal diritto della pace fiscale, tutti i contribuenti che hanno optato per il pagamento rateizzato della rottamazione quater hanno interesse a procedere con il versamento della terza rata entro la data stabilita.
Quando ci si riferisce alla rottamazione delle cartelle esattoriali si parla a una misura che viene garantita ai cittadini affinché procedano con il pagamento al Fisco in modo agevolato degli eventuali debiti contratti negli anni. Pensiamo ad esempio alle imposte arretrate o alle tasse non pagate.
Nei primi mesi del 2024, per i contribuenti che si sono avvalsi di questo diritto ci sono due importanti scadenze: pagare la terza rata e pagare la prima rata della sanatoria per coloro che risiedono nelle aree alluvionate.
Coloro che hanno i debiti con il Fisco hanno avuto l’occasione di scegliere di adempiere ai propri doveri grazie alla rottamazione delle cartelle esattoriali. Quelli che hanno usufruito della sanatoria hanno potuto scegliere, dunque, se pagare in un’unica soluzione (scadenza 31 ottobre) oppure optare per le rate.
Le rate sono suddivise per un massimo di 18 rate consecutive per cinque anni. I cittadini che hanno deciso per la rottamazione quater devono segnare sul calendario il 28 febbraio, quando scade il pagamento della terza rata. Il rischio è quello di decadere dal diritto della pace fiscale.
C’è da dire però che la normativa precede cinque giorni di tolleranza, dove i contribuenti morosi hanno quindi la possibilità di adempiere ai loro doveri entro lunedì 4 marzo 2024. La cifra totale della prima e seconda rata erano pari al 10% delle somme totali, le altre rate invece saranno di un importo uguale. A questo va aggiunto il costo degli interessi pari al 2%.
È importante specificare che le scadenze per quanto concerne i versamenti sia in una unica soluzione che rateali sono stati prorogati di tre mesi per i cittadini che hanno la residenza o la sede operativa o legale nelle zone che sono state elencate all’interno dell’Allegato 1 del decreto, in pratica parliamo di aree alluvionate.
È stata poi l’Agenzia delle Entrate che si è occupata di inviare ai contribuenti gli importi dovuti entro il 31 dicembre. Questo vuol dire che la prima rata è stata posticipata da ottobre 2023 a gennaio 2024, mentre la seconda si parla di uno spostamento da novembre 2023 a febbraio 2024.
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