L’importo dell’Assegno di inclusione può essere basso, cosa fare per aumentarlo? Le soluzioni per un’entrata mensile più sostanziosa.
Negli ultimi giorni l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (Inps) ha predisposto i pagamenti della prima mensilità dell’Assegno di inclusione, ma per alcune famiglie la cifra arrivata è piuttosto bassa rispetto a quanto veniva fornito con il Reddito di Cittadinanza.
Prima della chiusura del 2023 sono iniziate a circolare alcune voci che parlavano questo scenario, diventato poi realtà già alla prima mensilità. Con l’Assegno di inclusione è davvero molto complicato raggiungere cifre elevate. Il motivo risiede nel parametro di scala di equivalenza, ossia il valore utilizzato per quantificare la soglia di reddito che la famiglia deve raggiungere con l’integrazione dello Stato. Non si prendono in considerazione gli occupabili, mentre i figli che hanno un’incidenza minore.
Il rischio concreto è che l’Assegno di inclusione sia più basso rispetto al Rdc. Ci sono però delle soluzioni, naturalmente del tutto legali, che possono essere utilizzate per ricevere una mensilità più alta rispetto a quella base.
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L’importo dell’Assegno di inclusione può essere più basso rispetto al Reddito di cittadinanza. Questo rispetta la soglia massima ottenibile dalla famiglia (calcolata moltiplicando il parametro di scala di equivalenza a 500 euro) meno il reddito percepito. Proprio il reddito presentato tramite Isee potrebbe sancire un importo più basso. Nel caso in cui si sia verificato un peggioramento tra il 2022 e il 2023, si può prendere in considerazione l’idea di presentare un Isee corrente, con l’aggiornamento più recente della situazione familiare.
Un’altra opzione è quella di intervenire sul nucleo familiare, ad esempio togliendo un componente con redditi alti. Tale soluzione è possibile solo in mancanza di legami parentali o affettivi con gli altri componenti residenti. Qui bisogna rivolgersi al Comune per separare gli stati di famiglia e successivamente va presentato un nuovo Isee e una nuova domanda per l’Assegno visto la variazione effettuata.
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Le famiglie che hanno componenti di età tra i 18 e i 59 anni, non con handicap e senza carichi di cura, possono procedere con la domanda per il Supporto per la formazione e il lavoro. Questo incentivo Inps è rivolto alle persone che partecipano ai corsi di formazione e alle attività di orientamento al lavoro. La misura ha un importo fisso di 350 euro e può essere richiesto da più persone anche all’interno dello stesso nucleo. Inoltre, il Supporto è cumulabile con l’Assegno di inclusione.
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