L’Assegno di Inclusione possono richiederlo anche chi è tra i 18 e i 59 anni. L’INPS è pronta ad accogliere le domande: ecco che cosa cambia.
La domande del sostegno è il nuovo sussidio messo a disposizione dal governo per le famiglie italiane e deve essere richiesto all’INPS da coloro che rientrano nel perimetro dei potenziali beneficiari e a chi detiene i requisiti.
In alcuni casi anche chi per regolamento sarebbe escluso dalla misura, potrebbe presentare ugualmente la richiesta per avere l’Assegno di Inclusione e vedersela accolta dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale. Tuttavia, ci sarà l’ok solo in determinate condizioni e con determinati limiti.
Sappiamo che per legge c’è una netta delimitazione di platea, dove gli aventi diritto i cittadini che hanno compiuto almeno 60 anni e anche i minori di 18 anni. Questo vuol dire che dalla platea sono esclusi tutti gli altri, ma non sempre. È bene sottolineare che la misura può essere richiesta anche tra coloro che hanno tra i 18 e i 59 anni.
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A differenza di quanto stabilito con il Reddito di Cittadinanza, la platea di beneficiari è molto ridotta con l’Assegno di Inclusione. Tuttavia, il raggio si espande anche per i soggetti che rientrano tra i 18 ed i 59 anni. In questo perimetro ci sono coloro che hanno una invalidità accertata e riconosciuta.
È bene indicare anche che i soggetti under 60 e over 18 che possono chiedere il beneficio non sono solo coloro che hanno una invalidità, ma parliamo di persone affidate ai servizi sociali o sanitari. In poche parole, parliamo di quegli individui che hanno delle patologie che magari non sono state considerate invalidi, ma che comunque gravi da avere una assistenza.
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Rientrano in questa categoria di persone coloro che hanno dei disturbi psichici o che sono alle preso con una forma di dipendenza, che sia gioco, alcol o droga. In pratica, tutti i soggetti che per via dei problemi di salute, anche se sono in età da lavoro, non possono avere un’occupazione. Per questo possono richiedere il supporto con la speranza di ottenere l’ok dell’INPS. È necessario che la ASL competente o il servizio sociale comunale confermi la presa in carico dell’INPS.
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