È possibile cancellare un debito senza in alcun modo infrangere la legge. Scopriamo i casi in cui è consentito agire.
Può apparire come un’utopia ma cancellare i debiti legalmente è possibile. Trovare una soluzione di questo tipo non è semplice ma è giusto conoscere le varie opzioni per mettere da parte definitivamente un serio problema.
La legge italiana predispone diverse modalità per liberarsi della situazione debitoria in base alle proprie possibilità. L’ordinamento italiano riconosce ai debitori eccessivamente gravati dalle obbligazioni varie procedure per fronteggiarle nonostante la difficoltà economica, in comune accordo con i diritti dei creditori. Entriamo nel merito e scopriamo dettagliatamente le soluzioni più utili per dire addio ai debiti.
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La soluzione più semplice e scontata per cancellare un debito è quella di pagarlo, ma bisogna sapere che è possibile godere di alcune agevolazioni. Chi ha un debito e non può estinguerlo in un’unica soluzione può considerare tre strade: la rateizzazione con l’Agenzia delle Entrate riscossione, l’accordo con i creditori e l’esdebitazione.
Tra le opzioni possibili c’è la rateizzazione con l’Agenzia delle Entrate, riservata a chi versa in condizione di “temporanea obbiettiva difficoltà“. La rateizzazione può essere richiesta sulla pagina web dell’ente e consente di dividere la cifra in massimo 72 rate mensili, estendibili a 120 in presenza di una situazione di difficoltà non imputabile al debitore, legata alla sfera economica. Con un comprovato peggioramento della situazione economica è possibile prorogare il debito, a condizione che non sia intervenuta la decadenza, che avviene al mancato pagamento di 5 rate.
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Un’altra soluzione è l’accordo con i creditori che consente di avviare una procedura di stralcio e saldo oppure una dilazione. Naturalmente, salvo l’accesso ad una procedura di sovraindebitamento, l’accordo risulta più complesso da ottenere, salvo la proposta del pagamento di buona parte del debito in tempi ridotti.
L’esdebitazione è una procedura volta a cancellare tutti i debiti residui nei confronti delle Pubbliche amministrazioni e dei privati. La procedura è presente nella legge n.3/2012 e si rivolge ai soggetti non fallibili, compresi i consumatori. La misura riguarda i debitori che hanno avuto accesso al sovraindebitamento ma hanno ancora debiti residui che non riescono a far fronte. L’accesso alla procedura avviene solo se il debitore è meritevole: non devono essere presenti atti di frode ai creditori né colpa grave o dolo nell’indebitamento. La richiesta passa prima dall’Organismo di composizione della crisi, il quale prepara la relazione da conferire al giudice.
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