Sono in molti a percepire una pensione più bassa di 1000 euro, ma ci sono delle soluzioni che permettono di aumentarla: ecco che cosa fare.
Alcuni dati recenti pubblicati dall’INPS rivelano che circa il 58% dei pensionati ha un importo al di sotto dei 1.000 euro. È un dato che fa riflettere, in quanto un assegno pensionistico di questo valore non garantisce ai cittadini una rendita adeguata al costo della vita.
La soglia minima delle pensioni per il 2024 è ferma a 614,77 euro, una somma leggermente aumentata grazie all’incremento straordinario del 2,7% previsto nella legge di Bilancio 2023. Coloro che prendono un importo molto basso, dunque, si domandano cosa devono fare per incrementarlo. Per fortuna, esistono delle soluzioni per aumentare l’importo mensile che, quantomeno, aiuti a coprire le varie spese.
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Pensione meno di 1000 euro: le soluzioni per incrementarla
Quando l’assegno pensionistico è al di sotto dei 1000 euro, i pensionati possono godere di alcune prestazioni integrative che fanno crescere l’importo. Parliamo di maggiorazioni sociali e integrazione al trattamento minimo che potrebbero portare la pensione fino a 735,05 euro.
È possibile anche fare la richiesta per ottenere l’Assegno sociale, uno strumento che spetta solamente ai cittadini che hanno compiuto i 67 anni e non sono riusciti a raggiungere il trattamento pensionistico o che hanno una pensione con un importo più basso dell’Assegno sociale stesso. L’incentivo è previsto anche per quei pensionati che percepiscono meno di 6.947,33 euro l’anno.
Il pensionato che prende meno di 1000 euro al mese e fa parte di un nucleo familiare over 67 può chiedere l’Assegno di inclusione; si tratta di un’integrazione che permette di godere fino a 630 euro al mese, in pratica 7.560 euro l’anno. Spettano altri 150 euro al mese nel caso in cui c’è diritto a eventuali rimborsi spese per l’affitto della casa di abitazione.
Un’altra soluzione per prendere più soldi è quella di tornare a lavorare. Questo perché la legge consente di poter rimettersi nel mercato del lavoro anche se si è in pensione, visto che la normativa riconosce la piena cumulabilità tra l’assegno pensionistico e i redditi di lavoro.
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L’altro consiglio è quello che permette di beneficiare dell’indennità di accompagnamento, si tratta di una prestazione assistenziale che spetta a coloro che hanno una invalidità riconosciuta al 100%; quindi viene accertato di aver bisogno di un supporto per deambulare.