Molti contribuenti ricevono una pensione più bassa rispetto a quella che meritano: tutto sul perché di questa situazione.
La pensione è il raggiungimento di un obiettivo che arriva dopo tanti anni di lavoro e di contributi versati. In certi casi, arrivare al trattamento pensionistico non è semplice e quando si arriva a quel momento si scopre di dover ricevere una cifra più bassa rispetto a quella pensata.
Come ben sappiamo, la cifra della pensione deriva dai contributi versati e dal lavoro effettuato. Da poco però si è scoperto che una pensione su tre erogata dall’Inps pare sia errata e sfavorisce il lavoratore. Qui non c’è nessun errore da parte dell’ente nazionale, ma dalla scarsa conoscenza delle regole con cui l’Istituto calcola gli assegni.
Proprio per questo motivo diventa fondamentale conoscere i motivi per cui si riceve una pensione più bassa. Molti cittadini italiani non hanno davanti a loro un quadro chiaro e preciso perché hanno sempre pensato di ricevere una cifra idonea a quanto versato.
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In base all’importo del trattamento pensionistico e ai redditi propri o cumulati con il coniuge, un pensionato può avere accesso a delle somme aggiuntive sul cedolino mensile. Qui si fa riferimento al sistema delle maggiorazioni sociali, cifre aggiuntive che come molte altre l’Inps non assegna in maniera automatica ai cittadini.
I cittadini per avere accesso alle maggiorazioni sociali devono fare opportuna richiesta. Questa misura non è altro che uno strumento che porta la somma base del trattamento per pensionati di età di almeno 60 anni ad aumentare. Naturalmente, tutto passa dal soddisfare specifici requisiti di reddito.
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Sulle pensioni molto dipende dai redditi del pensionato, da quelli messi da parte con il coniuge e dall’età del richiedente della maggiorazione. Come detto in precedenza, bisogna avere almeno 60 anni compiuti ma al salire dell’età aumenta anche la misura. In base ai dati del 2023, in attesa di novità da parte dell’Istituto Nazionale per il 2024, le maggiorazioni possibili sono:
Per quanto riguarda i redditi, singolarmente i pensionati non devono superare i 6.816,42 euro all’anno mentre con il coniuge non devono andare oltre i 12.901,72 euro annui.
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