Può succedere che la pensione di invalidità civile si trasformi in un assegno sociale. È una cosa che riguarda molti titolari del trattamento per disabili: ecco quando avviene e qual è il motivo.
L’INPS specifica nella sua circolare n.1 del 2 gennaio 2024 che le misure cambiano molto tra i cittadini per via dei dati reddituali presenti o meno in archivio e dell’adeguamento alla speranza di vita.
La normativa vigente sottolinea che l’assegno sociale è dedicato agli invalidi civili che prendono un assegno mensile, una pensione di invalidità o una pensione non reversibile per sordi. In automatico, per questi beneficiari, l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale concede l’assegno sociale. Tuttavia, in alcuni casi questo viene concesso per un requisito specifico.
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Assegno sociale: ecco a chi spetta
Per l’ottenimento dell’assegno sociale è importante che i soggetti abbiano alcuni requisiti fondamentali. Tra questi rientrano i 67 anni compiuti, stare nei limiti reddituali, avere la cittadinanza italiana o il permesso di soggiorno o cittadinanza comunitaria, avere una residenza effettiva o essere stabile per almeno dieci anni in Italia.
Dunque, in base a quanto è stato appena detto è facile intuire come l’assegno sociale decorre per legge dal mese successivo a quello del compimento di 67 anni di età del soggetto interessato alla misura. Un criterio che non è cambiato rispetto allo scorso anno, visto che anche nel 2023 era tale il limite.
Quindi, quando ci si chiede quali siano i casi in cui la pensione di invalidità civile si trasforma nella principale misura assistenziale erogata dall’Istituto nazionale è per via del raggiungimento dell’età stabilito per legge, oppure nel caso in cui i dati reddituali del soggetto raggiungano la cifra idonea con il ricalcolo. L’operazione avverrà automaticamente e senza alcun ostacolo.
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È bene specificare che l’assegno è parametrato, sia come misura che come diritto, a delle prescritte condizioni anagrafiche e reddituali del diretto interessato e, in alcuni casi, anche alla presenza del coniuge. Inoltre, solamente alla presenza delle banche dati dei numeri permette all’INPS l’accertamento della misura e del diritto dell’assegno in questione. Nel caso in cui i dati non ci siano, la trasformazione avviene ugualmente, ma la somma dell’assegno è neutra come prevista per legge.