La riforma del catasto potrebbe condurre ad un aumento dell’Imu e dell’Isee: ecco i cambiamenti possibili della misura.
La riforma del catasto 2024 rappresenta un cambiamento necessario dato che per l’ultima revisione bisogna risalire a circa 30 anni fa. I dati catastali non sono in linea con quelli del settore immobiliare e la riforma che si annuncia, ormai, da anni è stato un obiettivo degli ultimi Governi, tra cui quello attuale.
Ora la riforma sembra essere ad un passo dalla sua attivazione anche se il 2024 non dovrebbe essere l’anno giusto, ma bisognerà attendere i prossimi anni. La riforma del catasto si propone di attuare vari obiettivi come favorire la crescita economica dell’Italia, andare ad eliminare gradualmente i micro tributi e rendere il sistema delle imposte sulla casa migliore.
Questo importante cambiamento però potrebbe incidere sia sull’Imu che sull’Isee. Vediamo cosa prevede nel dettagli la riforma del catasto che potrebbe essere applicata prossimamente.
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Nuovo sistema con la riforma del catasto: i possibili cambiamenti
L’attuale Governo vuole procedere dando a ciascuna unità immobiliare un valore patrimoniale calcolato in base a parametri stabiliti. Anche la rendita catastale della casa deve, inoltre, rispettare il valore di mercato. I dati dovranno essere adeguati periodicamente a differenza di quanto successo negli ultimi anni.
La valutazione degli immobili si verificherà a seguito di determinati indicatori come le dimensioni, la posizione geografica, la manutenzione dell’immobile e le sue caratteristiche. In questo modo la valutazione sarà trasparente e più equa consentendo ai cittadini ci capire come viene determinato il valore della casa.
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Per arrivare all’obiettivo della riforma sarà necessario intervenire sul sistema di rilevazione catastale tramite la modernizzazione degli strumenti che andranno introdotti per Comuni e Agenzia delle Entrate, consentendo una giusta classificazione delle strutture.
La riforma del catasto avrà un impatto notevole sul piano tributario. Al momento prevedere quale sarà l’incidenza non è semplice perché emergeranno anche delle variazioni nei singoli Comuni. L’aumento della rendita, se si parla di media nazionale, sarà del 128% e per tale ragione appare evidente che le impennate più alte si registreranno in città come Roma e Milano. Le differenze si avranno anche in base alla Regione ma saranno influenzate dalle dinamiche del settore immobiliare e dalle decisioni delle amministrazioni locali.
A cambiare sarà sicuramente l’Imu, le imposte di registro e quelle catastali. La rivalutazione delle rendite catastali inciderà anche sull’Isee dato che il valore della prima casa potrebbe aumentare in maniera consistente.