Grave lutto nello sport, è morta una vera leggenda e anche simbolo per i diritti umani: ecco di chi si tratta e che cosa è successo.
Un vero dramma nel mondo dello sport dopo la notizia della scomparsa di uno dei più grandi atleti di sempre. Tantissimi i messaggi arrivati da parte dei tifosi.
È arrivata poche ore fa la notizia della morte di Carl Erskine, uno dei volti simbolo per i diritti umani e All-Star del team Brooklyn Dodgers. Lo sportivo era una vera leggenda del baseball ed aveva 97 anni, è venuto a mancare nella mattinata di martedì 16 aprile 2024, come ha confermato la squadra dei Dodgers dove ha giocato dal 1948 al 1959.
Gli appassionati del baseball ricordano Erskine come uno dei più grandi giocatori della storia, accanto a sportivi del calibro di Jackie Robinson e Gil Hodges. Oltre alla passione per lo sport, non è passato inosservato ai tifosi di tutto il mondo il suo impegno per gli altri, passando alla storia come uno dei più feroci sostenitori dei diritti umani e dell’uguaglianza razziale.
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Lutto nello sport: come è morto Carl Erskine
Erskine è nato nel 1926 ed è cresciuto in quello che è stato definito come un “quartiere misto” ad Anderson, nello stato dell’Indiana negli Stati Uniti. Da bambino ha giocato a basket, per poi innamorarsi del baseball e iniziare una grande carriera che lo ha portato a giocare davanti migliaia di persone.
Carl Erskine è morto dopo una breve malattia e la notizia ha rattristato non solo i tifosi dei Dodgers, il quale lo hanno tenuto come simbolo e modello da seguire. La sua avvenuta sportiva a Brooklyn è terminata nel 1958, quando ci fu il suo passaggio alla squadra di Los Angeles per un anno, ma i tifosi non lo hanno mai dimenticato.
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Erskine si è ritirato dal baseball nel 1959 ed è tornato nello Stato dell’Indiana dove lui e la moglie Betty hanno cresciuto i loro tre figli, Danny, Gary e Susan. Un anno dopo nacque il figlio Jimmy con la sindrome di Down, un’esperienza che lo ha cambiato profondamente come uomo ed è diventato uno degli attivisti più importanti per migliorare la vita di tutte le persone con “bisogni speciali”.