Avanza lo scenario in cui il prezzo della benzina raggiunge i 3 euro. La situazione potrebbe cambiare improvvisamente: lo conferma l’esperto.
Il prezzo della benzina continua a preoccupare gli automobilisti italiani. Una preoccupazione che aumenta a seguito di uno scenario che potrebbe realizzarsi a breve, portando il prezzo del carburante a toccare la soglia dei 3 euro.
Al momento il prezzo della benzina si mantiene su un livello medio alto ma la situazione potrebbe cambiare improvvisamente. Uno scenario apocalittico che genererebbe delle grandi difficoltà agli automobilisti di tutta Italia. Questa evoluzione renderebbe il rifornimento davvero complicato da sostenere per molte persone.
A fare luce su questo aspetto è stato il presidente di FederPetroli intervistato nella trasmissione Agorà. Lo scenario prospettato ha fatto subito aumentare la preoccupazione degli automobilisti.
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Prezzo della benzina a 3 euro: l’attenzione del presidente di FederPetroli sull’Iran
In un recente intervento rilasciato alla trasmissione Rai, il presidente di FederPetroli Italia, Michele Marsiglia, ha risposto in merito ad un possibile aumento della benzina nelle prossime settimane a causa di quanto sta accadendo in Medio Oriente.
Il presidente di FederPetroli ha subito sottolineato che se l’Iran attivasse una politica di difesa bellica e chiudesse il golfo persico, ovvero lo stretto di Hormuz, i prezzi del carburante potrebbero arrivare anche a 3 euro a litro. Una previsione che lo stesso Marsiglia definisce forte ma non per questo meno realistica.
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Lo scenario descritto da Michele Marsiglia sarebbe sicuramente molto difficile da gestire. Sempre nella stessa trasmissione, il giornalista Pietro Senaldi ha svelato che nell’estate di Draghi il prezzo del barile era di 132 euro mentre adesso è di 85 euro, con la benzina che non è calata così fortemente. Ragion per cui, secondo il caporedattore di Libero, il possibile aumento del prezzo potrebbe non essere così forte come prospettato dal presidente di FederPetroli.
Al di là dell’eventuale aumento, la situazione in Medio Oriente è da tenere costantemente sotto controllo, dato anche la guerra ancora in corso tra Russia e Ucraina. In caso di conflitto, alla fine, a pagare saranno sempre i cittadini nel caso in cui si verificassero gli aumenti sul carburante.